50 anni dalla strage di piazza Fontana, «attacco frontale alla democrazia»

Il ricordo della presidente del Senato Casellati e il minuto di silenzio a Palazzo Madama. Il premier Conte: «Consegnare ai nostri figli una storia più luminosa»

«Vile attentato terroristico». Sceglie queste parole la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, per ricordare la strage di piazza Fontana, che il 12 dicembre 1969 colpì la Banca nazionale dell’agricoltura di Milano. 17 le vittime, a cui vanno aggiunti 88 feriti. «Si trattò di un vero e proprio attacco frontale alla democrazia italiana, completato con tre ordigni che esplosero nei minuti successivi a Roma, causando ulteriori 16 feriti», ha ricordato la seconda carica dello Stato, aprendo questa mattina, 12 dicembre, i lavori a Palazzo Madama con l’invito ai senatori a un minuto di raccoglimento, nel giorno del 50° anniversario.

Da quel giorno, ha proseguito Casellati, «il Paese conobbe il buio degli anni di piombo, dell’eversione, dell’attacco sovversivo allo Stato di diritto». Certo, ha osservato, «nei 50 anni che ci separano da piazza Fontana il terrorismo stragista è stato sconfitto, grazie ad una unità di intenti che ha visto cittadini, corpi intermedi e istituzioni difendere a tutti i livelli la democrazia. Nei 50 anni che ci separano da piazza Fontana – ha ammonito – è mancata però la possibilità di accertare i fatti e le responsabilità. Nessun esecutore materiale, depistaggi e distorsioni hanno negato la giustizia alle vittime, ai loro familiari, all’intero Paese». Nei loro confronti, «le istituzioni hanno ancora oggi un debito di verità: onorare questo debito, anche procedendo con solerzia alla desecretazione degli atti, come stiamo facendo con il presidente Fico, significa onorare i principi cardine della Repubblica e i valori del nostro vivere civile».

Su Twitter anche il ricordo del premier Giuseppe Conte. «Non dimentichiamo le 17 vittime della strage di piazza Fontana- scrive -. Sono passati 50 anni, ma quelle immagini continuano ad addolorarci. Anche le pagine buie fanno parte della nostra storia. Ci spronano a impegnarci, ogni giorno, per consegnare ai nostri figli una storia più luminosa».

12 dicembre 2019