I “Teatri del Sacro” con Rilke e Melville

Quattro spettacoli al Teatro India per parlare di crisi, dubbio e speranza. Il poeta boemo e lo scrittore statunitense tra gli autori in scena

Quattro spettacoli, vincitori dell’edizione 2013, al Teatro India per parlare di crisi, dubbio e speranza. Il poeta boemo e lo scrittore statunitense tra gli autori delle opere in scena

Quattro spettacoli per parlare di crisi, dubbio e speranza. Con opere in cui spiccano, tra gli autori, i nomi di Rainer Maria Rilke e Herman Melville. È la rassegna Tra cielo e terra, a cura del Teatro di Roma, che anticipa la nuova edizione del Festival “I Teatri del Sacro”, in programma a Lucca dall’8 al 14 giugno. Un’iniziativa, quest’ultima, promossa da Federgat, Fondazione Comunicazione e Cultura, Ufficio nazionale Cei per le comunicazioni sociali, Servizio nazionale Cei per il progetto culturale in collaborazione con l’Acec, che approda oggi, martedì 10 marzo, al Teatro India (lungotevere Gassman) , con quattro proposte vincitrici dell’edizione 2013.

«Parlare dell’anima – spiega un comunicato degli organizzatori – è oggi una necessità che emerge con forza dalla crisi sociale e individuale che attraversa la nostra cultura e ognuno di noi. In un momento di confusione dove sembra prevalere la sofferenza e la paura, la ricerca di un senso profondo dell’esistenza rappresenta per molti un motivo di speranza e per tutti è uno spunto di riflessione e di approfondimento». Ecco perché gli spettacoli in scena nella rassegna – orario alle 21, la domenica alle 18 – raccontano tutti storie di crisi. Quella economica, come in Paranza, il miracolo (dal 10 al 15 marzo), di Katia Ippaso e Clara Gebbia, che toglie il lavoro e la stabilità; o i grandi interrogativi della vita scaturiti dalle domande di un bimbo, raccontate da Rilke in Storie del buon Dio (dal 17 al 19 marzo) con Danilo Nigrelli e Laura Nardi; o l’elaborazione di un lutto al centro di In canto e in veglia (dal 20 al 22 marzo) di Elena Bucci, o infine un percorso di ricerca e pellegrinaggio come nel poema di Melville Clarel (dal 27 al 29 marzo), portato in scena da Valter Malosti.

«Non poteva che essere il teatro – sottolineano i promotori della rassegna – il luogo di questo “corpo a corpo” dello spirito, il palcoscenico che si riappropria così della sua funzione sociale di agorà, di spazio per la dialettica, la riflessione, l’introspezione e il dubbio. Che siano precetti religiosi, una spiritualità naturale, una vocazione mistica o filosofica, la cultura di un popolo o la tradizione di una famiglia, la rassegna Tra cielo e terra propone un percorso teatrale laico che indaga il sacro senza pregiudizi, aprendo mente e anima alle grandi domande dell’esistenza».

Merita spendere qualche parola in più sulle opere di Rilke e di Melville. Storie del buon Dio, scritta dal poeta e drammaturgo boemo autore dei celebri Sonetti a Orfeo è formato da sette racconti, uno per ogni giorno della settimana; sette tecniche di rappresentazione per storie «narrate ai grandi perché le ripetano ai bambini», che, insieme agli artisti, sono coloro che rivelano Dio agli uomini. In un surreale «ufficio per le domande rimaste senza risposta» Klara e Georg inventano una storia ad ogni trillo di telefono in un gioco semiserio intorno ai quesiti fondamentali dell’esistenza. Una proposta adatta anche per ragazzi dagli 8 anni di età. Quanto invece al poema dello scrittore statunitense, autore di uno dei capolavori della letteratura americana come Moby Dick, ne è protagonista il giovane Clarel, che decide di intraprendere un viaggio verso Gerusalemme, alla ricerca del senso profondo dell’esistenza in un cammino di fede e di scoperta. Un poema autobiografico scritto da Melville proprio subito dopo Moby Dick e trasformato da Valter Malosti in un sorprendente “concerto” per voce e musica elettronica.

Per il mondo ecclesiale è prevista una riduzione sul biglietto degli spettacoli da 18 a 7 euro (prenotando via mail a teatridelsacro@gmail.com o per telefono al 349.0734578). Dalla fine di marzo l’attesa per “I Teatri del Sacro” si sposterà a Lucca, che ospiterà l’edizione 2015 del Festival: un progetto, com’è noto, che prevede il debutto in anteprima nazionale di spettacoli incentrati sui temi del sacro e dell’inquietudine contemporanea.

10 marzo 2015