Adolescente impegnato nella scuola, circondato di amici e grande appassionato di computer. Dal 5 luglio 2018 Carlo Acutis, giovane nato in Inghilterra e morto a Monza il 12 ottobre 2006 a soli 15 anni per una leucemia fulminante, è riconosciuto dalla Chiesa come venerabile: un modello a cui guardare, specie per quanti operano nel mondo della comunicazione sociale, nel quale con la sua passione di adolescente Carlo, attraverso internet e i social network, portò Gesù tra i suoi coetanei e tra quanti venivano a contatto con lui.

Da ieri, 14 novembre, l’iter della sua causa di canonizzazione è a una svolta. Il postulatore Nicola Gori riferisce che nella seduta che si è svolta nella mattinata «la consulta medica della Congregazione delle cause dei santi ha espresso parere positivo riguardo a un presunto miracolo attribuito all’intercessione del venerabile Carlo Acutis». Prosegue dunque il cammino della causa nel dicastero vaticano. Una notizia accolta positivamente anche dal vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino Domenico Sorrentino, il quale dichiara che «se gli altri passaggi previsti saranno altrettanto positivi, la beatificazione è da sperare non lontana. Continuiamo a pregare, perché il Signore voglia presto glorificare il suo servo, ad incoraggiamento del cammino di santità di tutta la Chiesa e specialmente dei giovani».

Il presule spiega che la Chiesa di Assisi «segue con particolare attenzione questo iter, sia perché il corpo del venerabile è sepolto nel santuario della Spogliazione, sia perché è stata recentemente costituita titolare della causa, per gentile concessione dell’arcivescovo di Milano monsignor Delpini». L’iter canonico per l’introduzione della causa, promossa dalla diocesi di Milano, era stato approvato infatti dalla Conferenza episcopale lombarda (Cel) il 15 febbraio 2013. Il 24 novembre 2016 il cardinale Angelo Scola, allora arcivescovo, aveva presieduto la chiusura del processo diocesano. «Quando la beatificazione ci sarà – prosegue Sorrentino -, secondo la prassi corrente e salvo diverse disposizioni del Santo Padre, avrà luogo nella città di Assisi. Ci prepariamo con gioia a questo evento di grazia».

Già da tempo, intanto, il cimitero di Assisi dove Carlo è sepolto, riferisce il presule, «è diventato, intorno alla sua tomba, un piccolo luogo di pellegrinaggio da tante parti d’Italia e anche dall’estero». Da lui, per il presule, una testimonianza forte: il messaggio che «la santità non è una realtà lontana. È possibile a tutte le età. È nient’altro che il quotidiano trasfigurato dalla bontà e dalla preghiera. È un cammino di gioia profonda e vera, che sa anche fare i conti con la sofferenza e con la morte, senza che si spengano la pace e la letizia del cuore».

15 novembre 2019