L’arcivescovo di Los Angeles Gomez nuovo presidente dei vescovi Usa

Eletto con un largo consenso, sarà il primo presidente latino a guidare i presuli statunitensi. Vice presidente è stato eletto l’arcivescovo di Detroit Vigneron

Per ottenere la maggioranza sarebbero bastate 120 preferenze; i vescovi americani lo hanno eletto con 176 voti favorevoli. Da ieri, 12 novembre, l’arcivescovo di Los Angeles José H. Gomez è il nuovo presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti. Sarà il primo presidente latino a guidare i presuli statunitensi, il primo vescovo legato all’Opus Dei. Ma soprattutto sarà l’immagine vivente di una Chiesa che vuole andare oltre ai muri dell’era Trump dato che l’arcivescovo è nato in Messico e la sua diocesi conta il numero più grande di cattolici provenienti dall’America Latina. Un ponte quindi non solo tra le diverse anime cattoliche del Paese ma anche tra le diverse anime della Conferenza episcopale.

Considerato un conservatore dal punto di vista teologico, in molti riconoscono a Gomez una grande capacità di costruttore di ponti anche tra le diverse fazioni nel corpo dei vescovi: una guida autorevole, insomma, nel traghettare la Chiesa americana nella direzione indicata da Papa Francesco. L’arcivescovo è stato molto esplicito nel condannare le politiche migratorie della presidenza Usa e si è schierato apertamente a difesa dei migranti e dei rifugiati, in particolare dei bambini separati dalle famiglie al confine.

Il nuovo presidente è stato delegato al Sinodo sulla famiglia e a quello sui giovani. Nonostante la diocesi di Los Angeles sia stata sede cardinalizia sotto Giovanni Paolo II, né Benedetto, né Francesco hanno scelto di dare continuità alla tradizione.

Contestualmente alla nomina di Gomez, vicepresidente della Conferenza episcopale è stato eletto monsignor Allen H. Vigneron, arcivescovo di Detroit.

13 novembre 2019