Festa al Bambino Gesù per l’arrivo della Nazionale

La visita alla vigilia della qualificazione agli Europei. Il ct Mancini: «La Nazionale deve essere di tutti gli italiani, di tutti gli sportivi e soprattutto di tutti i bambini»

Sorrisi, abbracci, foto e tanta commozione. Il sogno sportivo dei piccoli tifosi ricoverati al Bambino Gesù diventa realtà, quando la nazionale di calcio fa il suo ingresso nei reparti dell’ospedale. Gli Azzurri sono arrivati nel pomeriggio di ieri, giovedì 10 ottobre, alla sede del Gianicolo, accolti da uno striscione con scritto “Il futuro è una storia di bambini”, dietro il quale è stata scattata una foto di gruppo con alcuni piccoli pazienti ricoverati nell’ospedale pediatrico della Santa Sede.

La visita della Nazionale è entrata nel vivo quando i calciatori si sono divisi in tre gruppi e per più di un’ora e mezza si sono intrattenuti nei vari reparti dell’ospedale, dal Pronto Soccorso alle Terapie intensive, dalla Neonatologia alla Pediatria, dalla Cardiologia all’Oncologia. I dirigenti della Nazionale e mister Mancini hanno poi ricevuto in dono un pallone con le firme dei piccoli pazienti e due pettorine con alcuni disegni, che verranno indossate dagli Azzurri nel riscaldamento pre-partita di Italia-Grecia, domani alle 20.45 allo Stadio Olimpico. Poi il ritrovo nello spazio all’aperto della ludoteca, dove è proseguita la festa con foto, autografi, calcio balilla e rigori.

Tra i protagonisti più acclamati il commissario tecnico Roberto Mancini, che si è prestato a parare i calci di rigore tirati dai piccoli pazienti, ma anche Bonucci, Belotti, Acerbi, Zaniolo, Spinazzola e Immobile. Tutti gli Azzurri hanno giocato a turno ai penalty o a calcio balilla con i bambini, concedendo loro selfie e persino qualche videochiamata ai familiari rimasti a casa. «Un’esperienza indimenticabile anche per noi – il commento di Mancini -. I bambini vedono nei calciatori degli esempi ed è bello portare loro un po’ di sollievo, un momento di spensieratezza. La Nazionale – ha spiegato il ct – deve essere questo, ovvero deve essere di tutti gli italiani, di tutti gli sportivi e soprattutto di tutti i bambini».

L’affetto dimostrato dai bambini ai calciatori «è una testimonianza di quanto il mondo del calcio sia importante anche per chi soffre», ha commentato il presidente della Figc (Federazione italiana giuoco calcio) Gabriele Gravina. «Oggi – ha affermato – abbiamo donato un momento di gioia, ma anche noi abbiamo ricevuto tanta energia da loro». La visita della Nazionale ha avuto inoltre una forte carica simbolica, perché «il messaggio che hanno portato i calciatori – ha dichiarato Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale – è che come loro riescono a vincere sul campo anche i bambini possono vincere le loro malattie e diventare degli eroi».

La presenza degli Azzurri si è inserita nelle celebrazioni per i 150 anni del Bambino Gesù e tra le iniziative della Federazione italiana giuoco calcio per la realizzazione dell’Istituto dei Tumori e dei Trapianti del nosocomio. Un sogno, quello di bambini e famiglie, che domani diventerà doppio. La comunità del Bambino Gesù, infatti, sarà ospite della Figc allo Stadio Olimpico di Roma, in occasione della gara di qualificazione a Euro 2020 tra Italia e Grecia. Oltre 5mila tra pazienti, familiari, dipendenti e volontari saranno sulle tribune. Durante la partita, inoltre, spazio alla solidarietà anche per chi guarderà la partita da casa con la campagna “Ogni storia merita un lieto fine”. Sarà infatti possibile contribuire con il  numero solidale 45535, effettuando una donazione di 2 euro con sms e di 5 o 10 euro da rete fissa.

«Un grazie straordinario» per la Nazionale che Enoc ha voluto estendere «a quanti vorranno aiutare l’ospedale, perché il livello  della ricerca continua ad essere molto alto ma bisogna avere sempre più investimenti per raggiungere quello che è l’obiettivo primario dell’Ospedale, ovvero guarire i bambini e se non si possono guarire stare loro accanto».

11 ottobre 2019