“Saturdays for future”, per un’economia sostenibile
Al via l'iniziativa di Asvis, alla vigilia della mobilitazione nazionale del 28 settembre. L'economista Leonardo Becchetti: «Urgente favorire un consumo responsabile, per tutelare l'ambiente e la salute»
Promuovere e favorire la partecipazione attiva e responsabile della cittadinanza per realizzare una economia sostenibile in linea con gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030. Questo lo scopo dell’iniziativa “Saturdays for future”, promossa dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis) che ha lanciato in questi giorni un sito dedicato e la proposta di organizzare in tutte le città italiane – 12 quelle coinvolte a oggi – iniziative sul consumo e la produzione responsabili in vista della mobilitazione nazionale del 28 settembre. Il giorno successivo al terzo sciopero globale degli studenti per la lotta al cambiamento climatico (venerdì 27 settembre), infatti, è stato scelto a livello nazionale come inizio del percorso verso una maggiore presa di coscienza sulla sostenibilità dei modelli di produzione e consumo. «Il goal 12 dell’Agenda 2030 – illustra Leonardo Becchetti, docente di Economia politica all’Università di Tor Vergata e promotore dell’iniziativa – ci chiede proprio di garantire tali modelli con urgenza». Sottoscritto dai 193 Paesi membri dell’Onu, il documento per l’attuazione di uno sviluppo sostenibile costituisce un quadro di riferimento delle politiche europee per il quinquennio 2019-2024.
Nata sulla scia della protesta “Fridays for future” – che ha visto mobilitarsi in tutto il mondo gli studenti per chiedere agli adulti e alle istituzioni di “non rubare loro il futuro” e di costruire un domani sostenibile per il pianeta -, l’iniziativa “Saturdays for future” «si pone l’obiettivo di cambiare e migliorare le abitudini di spesa, favorendo un consumo responsabile, pretendendo prodotti sostenibili – spiega l’esperto che è anche presidente del comitato scientifico dell’associazione NeXt (Nuova economia per tutti) -, al fine di tutelare l’ambiente e la nostra salute». I numeri parlano chiaro: «Le statistiche ci dicono che rispetto allo smaltimento dei rifiuti – illustra Becchetti – il 23% dei materiali realizzati dall’anno zero a oggi è stato prodotto solo negli ultimi 20 anni». Ancora, «a causa dell’inquinamento, e cioè per patologie ad esso correlate, nell’ultimo anno sono morte 900mila persone in Europa, 90mila solo in Italia».
L’idea è quella di fare del sabato, «quando gran parte delle persone fa la spesa settimanale – chiosa ancora Becchetti -, il giorno della sensibilizzazione e della presa di coscienza per un consumo responsabile a favore dello sviluppo sostenibile». Il ruolo dei cittadini, infatti, «accanto a quello degli attori del mercato e delle istituzioni politiche, può rivelarsi davvero importante e generativo» a patto che «si passi da un atteggiamento di protesta, seppure utile, a uno di proposta», per stimolare così «politica e imprese a muoversi concretamente nella direzione della transizione ecologica». Ma per potere realizzare riforme a vantaggio di tutti e benefiche per l’ambiente «è importante informare i consumatori, ad esempio sulle aziende etiche locali, favorendo dunque l’acquisto dei prodotti di queste ultime e la condivisione del gesto di acquisto responsabile tra cerchie di conoscenti, per contagiare così dal basso sempre più consumatori e altre realtà aziendali».
24 settembre 2019