Siria, monsignor Warduni: «Dov’è la comunità internazionale?»

Il vescovo caldeo ausiliare di Baghdad commenta la notizia dei villaggi cristiani presi in ostaggio dall’Is. «Basta vendere armi a questi terroristi»

Il vescovo caldeo ausiliare di Baghdad commenta la notizia dei villaggi cristiani presi in ostaggio dall’Is. «Basta vendere armi a questi terroristi»

«Quanto sta accadendo in Siria, nei villaggi cristiani assiri nella regione del Khabour non mi sorprende. Tutto il mondo sa chi è l’Is, lo Stato islamico, che compie cose orribili, impensabili, contro la giustizia e l’umanità. Allora chiedo: dov’è la comunità internazionale?». È il commento di monsignor Shlemon Warduni, vescovo caldeo ausiliare di Baghdad e vicario patriarcale, alle notizie che provengono dalla Siria, dove i miliziani dell’Is hanno conquistato alcuni villaggi cristiani, prendendo diversi ostaggi.

«Quanto accade – osserva Warduni all’Agenzia Sir – è perché Usa ed Europa continuano ad armare questi barbari. Basta vendere armi a questi terroristi. È il modo migliore per disinnescare la violenza e sconfiggerli. Basta con il commercio di armi. Occupiamoci dell’emergenza umanitaria e dei milioni di persone che hanno perso tutto». Il vicario patriarcale reitera una denuncia che ripete da tempo: «Se le cose continueranno ad andare così – afferma – l’Occidente si ritroverà l’Is sulla soglia di casa. E sta accadendo. Oggi l’Occidente comincia ad avere paura di questa gentaglia, persone senza Dio, senza coscienza e senza cuore. Non vedete quanti giovani occidentali scelgono di combattere al fianco dello Stato islamico? Non li vedete?».

Da ultimo, la speranza che venga risparmiata la vita degli ostaggi. «Il Signore – riflette il vescovo – li ha messi in quella terra perché diventassero il sale e la luce per il mondo e non per essere uccisi brutalmente. Preghiamo perché il Signore dia loro fede e coraggio in questo momento difficile e apra anche la mente di questi barbari».

25 febbraio 2015