Daniele Luchetti, Monica Guerritore, Marco Tullio Giordana e Valeria Golino. Sono i nomi italiani in calce al manifesto firmato a Cannes da oltre 400 registi e attori, in vista delle consultazioni per eleggere il nuovo Parlamento europeo. «Dal 23 al 26 maggio, in occasione delle elezioni europee, rechiamoci alle urne – scrivono -. È in gioco il nostro futuro comune, anzi il nostro stesso futuro». Il manifesto è stato annunciato ieri, 21 maggio, di fronte alla Malmaison, sede del Directors’ Fortnight, e letto ad alta voce da Céline Sciamma e altri registi.

«L’Europa non è perfetta, è vero – si legge nel testo -. A volte l’accusiamo, a buon diritto, di non avere né anima né emozioni e di utilizzare una lingua che pochi di noi capiscono. Le rimproveriamo di non essere all’altezza delle crisi ecologiche, sociali e politiche che la affliggono al giorno d’oggi, di non essere all’altezza del dramma dei rifugiati. Eppure, nonostante le sue debolezze e le sue carenze, troviamo in lei anche umanità e bellezza. E ci sforziamo di descriverla ricorrendo a immagini delicate e utilizzando una lingua più facilmente comprensibile a tutti i popoli che la compongono». Ancora: «Non dimentichiamo che l’Europa si è unita per la pace. Dai sei membri iniziali, si è allargata fino ad abbracciare 28 Paesi, che formano un’unione unica e fonte di ispirazione per tutta l’umanità.
Questa Unione – recita il manifesto – si è fondata sull’abolizione delle frontiere, la libera circolazione, lo scambio, la fratellanza e la solidarietà, valori oggi minacciati da ogni parte, anche al suo interno. Ma questa è anche l’Unione della cultura, vera e propria ambizione per un’Europa in cui innovazione e creazione sono da sempre le colonne portanti».

Un’Europa, scrivono gli artisti, «libera e democratica è anche un’Europa caratterizzata da libertà di pensiero e di espressione. È nostro dovere difenderla dall’assalto degli estremismi e dalla mentalità codina, che tornano a diffondersi come la peste». E parlano di un «fragile equilibrio», da consolidare e migliorare, «opponendoci a quanti intendono distruggerlo con fratture e rinunce, cercando di sottrarsi o di isolarsi». In conclusione: «Alla domanda: “Come costruire un’Europa desiderabile, un’Europa in grado di radunare, un’Europa aperta che offra uno spazio di libertà e di pace?”,  dobbiamo rispondere con l’impegno, guidando la lotta delle idee per evitare quella delle armi».

222 maggio 2019