“Sangue del tuo sangue”, per il dialogo tra fedi e culture

Campagna al via in Campidoglio. Ad attendere il camper della Croce Rossa, i rappresentanti delle comunità religiose presenti a Roma

Giornata di donazioni, il 18 febbraio, in piazza del Campidoglio. Ad attendere il camper della Croce Rossa, i rappresentanti delle comunità religiose presenti a Roma

La donazione del sangue come simbolo del dialogo tra le religioni. È questo il senso della campagna “Sangue del tuo sangue”, organizzata da Roma Capitale in collaborazione con Croce Rossa Italiana e Religions for peace, sezione Italia. L’appuntamento è per la mattina di mercoledì 18 febbraio, quando un camper attrezzato per donare il sangue farà tappa in piazza del Campidoglio. Ad attenderlo ci saranno i rappresentanti delle diverse comunità religiose presenti a Roma: alcuni di loro doneranno il sangue per i presìdi e le strutture trasfusionali convenzionate con la Croce Rossa. Quindi il camper si sposterà nei principali luoghi di culto delle diverse religioni in tutto il territorio della città.

«Non c’è segnale più forte del sangue che si mescola per affermare che non esistono differenze tra gli esseri umani», ha dichiarato annunciando l’iniziativa l’assessore capitolino alla Scuola Paolo Masini, che ha anche la delega al Dialogo interreligioso. L’obiettivo, ha spiegato, è ribadire che «il senso di comunità va oltre le differenze e le paure, anche in un momento difficile per la convivenza interreligiosa e interculturale. Per questo abbiamo pensato ad un gesto fortemente simbolico: la donazione del proprio sangue». Per Masini, è «un’altra tappa del percorso di sensibilizzazione al dialogo che Roma Capitale sta mettendo in campo».

«Forse non tutti sanno che una sacca di sangue può salvare fino a tre vite», gli ha fatto eco il presidente di Croce Rossa Italiana Francesco Rocca, ribadendo l’obiettivo di «concorrere al raggiungimento dell’autosufficienza nazionale». In più, «donare è un gesto semplice, importante e ha dei risvolti unici. Come quello di oggi che ci rende orgogliosi di ribadire i nostri 7 princìpi di cui siamo ogni giorno portatori». La Croce Rossa, ha concluso, «opera senza distinzione di nazionalità, di razza, di religione, di condizione sociale e di appartenenza politica. Per rispettare l’essere umano è necessario rispettare la sua vita, la sua libertà, la sua salute e le sue idee».

Fra i donatori d’eccezione attesi in piazza mercoledì 18 febbraio, il vescovo ausiliare del settore Centro Matteo Zuppi e il rettore della basilica dell’Ara Coeli padre Cristoforo Amanzi; il pastore Antonio Adamo della Chiesa Valdese; Cenap Mustafa Aydin, direttore dell’Istituto Tevere pro-dialogo; il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni insieme al presidente della Comunità ebraica capitolina Riccardo Pacifici, Franca Coen Eckert, presidente della Comunità ebraica riformata Beth Hillel e Tobia Zevi, presidente dell’Associazione di cultura ebraica Hans Jonas. E ancora, Yahya Sergio Pallavicini, vice Presidente Coreis (Comunità religiosa islamica), e Abdellah Redouane, segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia; padre Ciprian, della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia; Jayendranatha Franco Di Maria, presidente dell’Unione induista italiana; Maria Angela Falà, vicepresidente Unione buddista italiana; Guido Morisco, della direzione nazionale Fede Bahà’ì e il pastore Davide Romano, della Chiesa Avventista di Roma.

Aderiscono al progetto il Segretariato Attività ecumeniche, l’Amci (Associazione medici cattolici italiani), l’Associazione medica ebraica e il Movimento dei Focolari. A partire dal 18 febbraio le date delle donazioni davanti ai luoghi di culto saranno pubblicate on line sul portale di Roma Capitale.

16 febbraio 2015