Tra le vittime degli attentati di Pasqua nello Sri Lanka ci sono anche decine di bambini e adolescenti, morti o gravemente feriti. A ricordarlo è l’Unicef, che parla di «profondo shock e dolore per le terribili violenze contro le famiglie, compresi i bambini, avvenute in hotel e chiese». L’Unicef esprime «profonda vicinanza alle vittime, alle famiglie e alle comunità colpite da questi attacchi brutali. Ora sappiamo che decine di bambini, sia dello Sri Lanka, sia di altre nazionalità, sono stati uccisi e feriti. Molti sono stati feriti e ora lottano per sopravvivere nella unità di terapia intensiva in tutto il Paese», dichiara il portavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini.

A oggi risultano 27 bambini morti e 10 feriti nell’esplosione nella chiesa di San Sebastiano a Katuwapitiya, nel Negombo. A Batticaloa, 13 bambini sono morti; il più piccolo aveva 18 mesi. 15 bambini tra i 7 e i 16 anni stanno ricevendo cure in ospedale. Morti anche 5 bambini di nazionalità straniera mentre 20 in tutto sono ricoverati in ospedale a Colombo, quattro dei quali in terapia intensiva. Molti bambini hanno perso uno o entrambi i genitori, e innumerevoli di loro hanno assistito a una violenza «scioccante e insensata».

Alcuni degli ospedali in cui sono ricoverati i bambini hanno bisogno di forniture mediche essenziali. L’Unicef è in fase di approvvigionamento e distribuzione degli aiuti necessari. Sta inoltre fornendo sostegno tecnico e finanziario ai Servizi in prova per aiutare a riunire i bambini con i loro genitori o a collocarli con i membri della famiglia o le persone che si prendono cura di loro. Questa settimana, inoltre, fornirà un «primo soccorso psicosociale» ai bambini e alle loro famiglie. L’Unicef condanna «con la massima fermezza possibile questa violenza. Nessun bambino – conclude Iacomini – dovrebbe vivere una situazione così straziante e nessun genitore dovrebbe perdere per sempre il proprio figlio in circostanze così orribili».

24 aprile 2019