Libia, l’Onu condanna l’attacco all’aeroporto di Mitiga

Il bombardamento ha preso di mira le piste ma senza provocare vittime. Obbligata la chiusura. Guterres: «Non esiste una soluzione militare al conflitto nel Paese». La situazione resta «fluida e imprevedibile» nella zona occidentale

Chiuso dopo un raid aereo l’aeroporto di Mitiga, finora l’unico nella Capitale libica ancora funzionante. Il bombardamento, a opera di un aereo dell’Esercito nazionale libico, avrebbe preso di mira le piste ma non avrebbe provocato vittime. Immediata la condanna del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, che si è espresso contro l’escalation militare dei combattimenti in corso a Tripoli e dintorni. Guterres chiede «la fine immediata di tutte le operazioni militari, per smorzare l’escalation e prevenire un conflitto a tutto campo». Per il segretario generale dell’Onu infatti «non esiste una soluzione militare al conflitto in Libia». Di qui l’invito a tutte le parti coinvolte a impegnarsi in «un dialogo immediato per raggiungere una soluzione politica». Dialogo che il Rappresentante speciale del segretario generale in Libia è pronto a facilitare questo dialogo. Ancora, Guterres ricorda a tutte le parti gli obblighi derivanti dal diritto internazionale umanitario e dal diritto internazionale dei diritti umani «per garantire la sicurezza di tutti i civili. Tutti i libici – afferma – hanno diritto alla pace, alla sicurezza, alla prosperità e al rispetto dei diritti umani».

Il premier libico Fayez al-Sarraj, nell’incontro con l’ambasciatore d’Italia in Libia Giuseppe Buccino, ha sostenuto che «le forze militari libiche sono in grado di vincere l’aggressore e tutti coloro che cercano di destabilizzare e terrorizzare i civili». Dall’Ue intanto viene rilanciato l’invito alle parti ad una tregua umanitaria, come raccomandato dall’Onu: al termine del Consiglio Ue per gli affari esteri, l’Alto rappresentante Federica Mogherini ribadisce la raccomandazione «a evitare qualsiasi ulteriore escalation militare e a tornare al tavolo del negoziato». Al momento, il bilancio parziale dell’offensiva è di almeno 32 morti e 50 feriti. Sono «circa 2mila» gli sfollati per gli scontri armati, nella Libia occidentale, «dove la situazione resta fluida e imprevedibile», aggiunge.

9 aprile 2019