«Il sogno di Martin Luther King di un’umanità riconciliata che celebra la diversità etnica e religiosa è ancora lontano». Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei), parla nel giorno anniversario dell’assassinio del pastore battista e leader del movimento per i diritti civili, ucciso il 4 aprile 1968. «Non possiamo non chiederci – riflette – che ne è della sua testimonianza e della sua azione a sostegno delle minoranze discriminate. E guardando le scene di odio razzista nei confronti dei rom alle quali abbiamo assistito nei giorni scorsi o il cinismo con cui si commenta il salvataggio di alcune decine di profughi da parte della ong Sea Eye, la risposta è problematica e preoccupante».

simone torre mauraNonostante tutto però, osserva ancora Negro citando un episodio della cronaca del giorno, «il ragazzino che a Torre Maura ha sfidato i manifestanti che minacciavano i rom ed esibivano il saluto romano, il quale ha urlato che nessuno va lasciato indietro e che non è giusto prendersela con le minoranze, ci dice che il pensiero e l’azione di King hanno ancora una grande forza, che sta a noi rendere viva e attuale». Il presidente Fcei ricorda che «è stato proprio King a insegnarci che la lotta contro il fascismo va di pari passo con quella contro le povertà e la marginalità sociale di tante persone che vivono in luoghi come Torre Maura». Quindi un monito rivolto alla politica, alla quale, conclude Negro, «va ricordato che il suo compito primario è contrastare le povertà e non di soffiare sul fuoco del razzismo e dell’egoismo sociale».

5 aprile 2019