I “Promessi Sposi” nella cattedrale

“Contro Don Abbondio” il titolo della serata, dedicata alla conversione. Appuntamento il 4 aprile con De Donatis, Ravasi, Cavallini e Scifoni

«Don Abbondio stava a capo basso: il suo spirito si trovava tra quegli argomenti, come un pulcino negli artigli del falco, che lo tengono sollevato in una regione sconosciuta, in un’aria che non ha mai respirata». Avrebbe avuto occasioni di convertirsi, il curato di campagna, il primo personaggio a entrare in scena ne “I Promessi Sposi”. Ma non le ha colte, al contrario di tante altre figure uscite dalla penna di Alessandro Manzoni. Per questo si chiama “Contro Don Abbondio. La conversione nei Promessi Sposi” la serata tra letteratura, catechesi e musica organizzata dalla diocesi di Roma per giovedì 4 aprile alle 20.30 nella basilica di San Giovanni in Laterano.

A dare il via all’evento – a ingresso libero e gratuito – sarà il cardinale vicario Angelo De Donatis. Seguirà la lettura di alcuni brani del capolavoro manzoniano, affidati all’attore Giovanni Scifoni, intervallate dai commenti di don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano; i due saranno accompagnati dalle musiche di Davide Vaccari e Desirée Infascelli, mentre su uno schermo verranno proiettate alcune illustrazioni delle edizioni ottocentesche del romanzo, in particolare di Francesco Gonin. Le conclusioni saranno del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura.

«Focalizzeremo l’attenzione sulle storie di quattro personaggi in particolare – anticipa don Cavallini -: Lodovico che diventa fra’ Cristoforo; l’Innominato che incontra il cardinale Borromeo; Renzo che perdona don Rodrigo nel Lazzaretto; e per finire Don Abbondio. Le prime tre sono storie di conversione mentre la sua è quella di una “conversione mancata”, perché Don Abbondio finisce il romanzo così come lo ha cominciato, nonostante abbia vissuto le stesse vicende degli altri e incontrato gli stessi personaggi». “I Promessi Sposi”, riflette ancora il sacerdote, «è un romanzo che si studia moltissimo a scuola, ma non è detto che sia apprezzato tanto quanto è studiato, anzi. In realtà- prosegue – è davvero una “storia bella”, come dice Manzoni nell’introduzione, è anche ironico, divertente. Questa sarà l’occasione di scoprirlo da un’altra prospettiva, più immediata».

Ne è convinto pure Scifoni, attore, regista, conduttore televisivo, amico di don Andrea Cavallini. Già lo scorso anno, alla Festa dei cresimandi, i due avevano presentato uno spettacolo su “La Storia infinita” di Michael Ende. «Dentro alle grandi opere d’arte c’è quasi sempre un pezzettino di Cielo – spiega – e il nostro compito è far brillare questo pezzettino di Cielo. Raccontiamo qualcosa dell’uomo contemporaneo attraverso la bellezza. Io do voce a questi giganteschi capolavori, mentre don Andrea entra nelle feritoie del testo per indagare gli aspetti più nevralgici dell’essere umano».

L’evento verrà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook della diocesi di Roma (@diocesiroma) e il 7 aprile alle 21 andrà in onda su Telepace (canale 73 e 214 in hd, 515 su Sky).

1° aprile 2019