De Donatis: Spidlik, un dono per la Chiesa

Il vicario a Ostia, alla presentazione del libro del parroco di Nostra Signora di Bonaria sulla spiritualità del porporato ceco. «Dare spazio e valore alla preghiera»

La Quaresima come tempo di riconciliazione con Dio e con gli altri. Così don Franco Nardin, parroco della comunità Nostra Signora di Bonaria, a Ostia  Lido, ha spiegato il senso della serata di venerdì 22 marzo, dedicata alla presentazione del suo libro “Il cuore: l’uno e l’insieme”, pubblicato dalla casa editrice Ancora. «È proprio il cuore, che individua la centralità dell’uomo come persona capace di  autentiche relazioni – ha detto -, il luogo privilegiato dove avviene il miracolo del perdono ad opera dello Spirito Santo quando si ritrova la strada per tornare al Padre misericordioso».
Il testo illustra la «teologia del cuore che è alla base dell’antropologia spirituale del cardinale Tomas Spidlik» il quale, a nove anni dalla sua morte, «con la sua opera ecumenica ci ha lasciato un’eredità straordinaria per la costruzione di un ponte tra Oriente e l’Occidente cristiano e della spiritualità russa». Il teologo e gesuita ceco «è stato per me come un padre e davvero mi ha amato come un figlio – ha raccontato il cardinale vicario Angelo De Donatis nel corso del suo intervento – e la sua vocazione è stata un dono per tutta la Chiesa e l’umanità>».
Già nella scelta del motto che «volle apporre sul proprio stemma cardinalizio, ” Ex toto corde” – ha chiosato il porporato -, Spidlik dimostrava di porre tutta la sua esistenza dentro e a servizio del comandamento dell’amore e il cuore raffigurato al centro di una croce stilizzata è immagine dell’uomo che accoglie Dio, luce e vita, con tutto il suo essere». Il simbolo del cuore, inoltre, «non è affatto casuale nella sua scelta perché rappresenta nella spiritualità orientale – ha continuato il porporato -, di cui Spidlik fu davvero un grande maestro, l’unione tra il figlio e il Padre ma anche tra l’uomo e il cosmo, cioè il mondo in cui vive e che del Padre è dono».

Il libro di don Nardin «ha il merito di mettere in luce questo approccio e questo sistema teologico di riferimento che sono alla base del pensiero del cardinale Spidlik: il peccato è la disintegrazione della persona ed è conseguenza dell’interruzione del dialogo con Dio» ma il cristiano «deve avere la certezza che verrà raggiunto dalla misericordia del Padre». E per tornare a dialogare con il Padre,  ritrovando quindi l’integrità, «è necessario farci scrutare dai suoi stessi occhi, smettendo di guardarci con i nostri – ha affermato il cardinale -; in particolare una bella pratica è la cardiagnosi, cioè il penetrare nel proprio cuore grazie all’aiuto di un padre spirituale», capace di leggere «le nostre profondità perché conosce attraverso l’amore, come sapeva fare ad esempio san Pio da Pietrelcina». In conclusione, il richiamo di De Donatis al monito di Papa Francesco «affinché si recuperi con urgenza uno spirito contemplativo dando spazio e valore alla preghiera: dalla teologia del cuore – ha affermato – bisogna passare alla mistica del cuore, ricordando che siamo depositari di un bene che, solo, conduce alla vita nuova».

Anche l’arcivescovo Antonio Mennini, officiale della Segreteria di Stato della Santa Sede e autore della prefazione del libro di don Nardin, ha messo in luce «il valore della preghiera, che per la Chiesa d’Oriente è preghiera del cuore, in quanto equivale all’ingresso del conoscente nel conosciuto, da intendersi dunque come un vero ritorno a casa». Ancora, il presule ha sottolineato «il dono dell’Oriente ortodosso alla nostra Chiesa occidentale: la fede riguarda l’uomo nella sua integrità, compresa la dimensione affettiva e, dunque, del cuore; credere ha poco a che fare con la nostra impostazione, talvolta, di voler risolvere un teorema ma è, invece, vero abbandono, atto di fiducia di  chi sa che, se crede, verrà accolto e amato».

La serata, animata dal coro polifonico parrocchiale, è stata anche l’occasione per presentare in anteprima “Dove sei? Dio parla al cuore dell’uomo”, l’ultimo libro curato da don Nardin, in libreria  dalla metà di aprile. Pubblicato dalla casa editrice San Paolo, è una raccolta delle omelie spirituali di Papa Francesco la cui introduzione è stata scritta dal cardinale vicario Angelo De Donatis.

25 marzo 2019