Prix Italia 2019 a Roma, anteprime nelle periferie

L’appuntamento dal 23 al 28 settembre. Location d’eccezione: i Mercati di Traiano e PalaExpò. La novità: l’accordo con le università statali romane

È Roma la sede dell’edizione “70 e uno” del Prix Italia, il premio più prestigioso e longevo per radio, tv e web, che si svolgerà dal 23 al 28 settembre 2019. Il presidente della Rai Marcello Foa ne spiega così il tema: “Celebrating cultural diversity in a global media world” (Celebrare la diversità in un mondo globale). «Il grande successo della scorsa edizione sono stati i giovani – dichiara -. La stima, il prestigio di cui gode il Prix non sono molto noti in Italia. La Rai è orgogliosa delle sue tradizioni, desiderosa di connettere cervelli, culture, creare una nuova rete. Nel Prix si vivono esperienze di altri Paesi, che possiamo recepire. Oppure essere un esempio tramite il connubio tra Rai e atenei».

La novità di quest’anno è infatti l’accordo con le università statali romane. Il presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), Gaetano Manfredi, rettore della Federico II di Napoli, precisa: «Gli studenti sono nativi digitali. Rappresentano le diversità dell’Italia coniugando le diversità culturali». Quella del premio, aggiunge, «sarà un’esperienza itinerante grazie all’accordo tra Crui e Prix Italia». Graham Ellis, presidente del Prix, ne ribadisce il carattere internazionale: «Sono stati realizzati molti premi ma solo il Prix Italia è ancora qui ed è il numero uno. Alla base ci sono la ricerca del meglio a livello internazionale, la volontà di evolversi nel tempo, il sostegno della Rai, un dono per la comunità internazionale dopo la seconda guerra mondiale».

Location d’eccezione: i Mercati di Traiano, poi il Palazzo delle Esposizioni, ma le periferie ospiteranno le anteprime. A rivelarlo è Karina Laterza, segretario generale del Prix Italia. «Gli oltre 100 giurati internazionali – afferma – svolgono il loro compito con grande attenzione civile e sociale riguardo ai prodotti. Non quelli che vendono di più, ma i migliori. La bellezza diventa cultura». Per Giuseppe Novelli, rettore di Tor Vergata, «ci troviamo in uno dei quadranti più difficili. L’università è l’unico polo culturale. Il Policlinico ha un ruolo fondamentale. Abbiamo presentato un progetto per portare le aziende e sviluppare scienza e cultura». Anche lo sport ha il suo peso: «Il Cus è aperto a tutti, come le biblioteche e i concerti. Il 13% degli studenti è originario di altri Paesi, per cui abbiamo anche i campi da golf e di cricket». Per Eugenio Gaudio, rettore alla Sapienza, «iniziamo un percorso che porta i giovani all’attenzione del Paese e avvicina alla comunicazione una parte dell’Italia». Mario Morcellini, commissario AgCom, lavora per tenere insieme atenei e Rai: «Si premia l’eccellenza della gioventù. Sono le generazioni più digitalizzate, ma non schiave del digitale, con più alta cultura che abbiamo».

Alla presentazione del Prix si è parlato anche del Premio Roberto Morrione sul giornalismo d’inchiesta, intitolato al compianto giornalista Rai. Spiega Mara Filippi Morrione: «È l’ottava edizione del Premio rivolto agli under 30. Scegliamo dei soggetti d’inchiesta, forniamo un tutoraggio gratuito e completo e li promuoviamo. Questa è la settimana dedicata a Ilaria Alpi e Miran Hrovatin», la giornalista e il cineoperatore caduti vittime proprio 25 anni fa di una tremenda esecuzione a Mogadiscio in Somalia. «Il Premio Morrione è nato come ultima costola del Premio Ilaria Alpi. L’anteprima delle inchieste finaliste aprirà il Prix».

21 marzo 2019