Strage in Nuova Zelanda, appello del Papa contro «odio e violenza»
Al termine dell’Angelus, le parole di Francesco all’indomani dell’«orribile attentato contro due moschee». La vicinanza «ai nostri fratelli musulmani»
Ancora una volta, al termine della preghiera dell’Angelus, ieri, 17 marzo, Papa Francesco ha riportato l’attenzione dei fedeli sul dolore del mondo. Nelle sue parole e nelle sue preghiere, le guerre e i conflitti che «non cessano di affliggere tutta l’umanità», certamente, ma non solo. In questi giorni, ha ricordato, a tutto questo «si è aggiunto il dolore per le vittime dell’orribile attentato contro due moschee a Christchurch, in Nuova Zelanda».
Ai fedeli riuniti in piazza San Pietro il pontefice ha assicurato: «Prego per i morti, i feriti e i loro familiari. Sono vicino ai nostri fratelli musulmani e a tutta quella comunità». Quindi ha rinnovato l’invito a «unirsi con la preghiera e i gesti di pace per contrastare l’odio e la violenza. Preghiamo insieme, in silenzio – le sue parole -, per i nostri fratelli musulmani che sono stati uccisi».
15 marzo 2019
Nuova Zelanda, attacco in due moschee. I vescovi: «Inorriditi»