Siria, a Damasco riaprono le ambasciate

Il patriarca Ignatius Aphrem II ha incontrato ambasciatori e capi delle missioni diplomatiche. Il nunzio apostolico Mario Zenari parla di un «segnale positivo» per la ripresa del Paese

Nella Siria devastata dalla guerra, riaprono le ambasciate. Gli ambasciatori e i capi delle missioni diplomatiche di diversi Paesi hanno partecipato al ricevimento ufficiale organizzato in loro onore da Mor Ignatius Aphrem II, patriarca di Antiochia dei siri-ortodossi, nella sede patriarcale situata nel quartiere damasceno di Bab Tuma. Al ricevimento, riferisce l’Agenzia Fides, erano presenti, tra gli altri, anche il cardinale Mario Zenari, nunzio apostolico a Damasco, e Ayman Sousan, ministro degli Esteri della Siria. Per il patriarca Aphrem II è stata l’occasione per elencare i punti di svolta registrati nella condizione generale della Siria, a partire dal progressivo arretramento delle milizie jihadiste. Ha anche ricordato le sofferenze patite da tutto il popolo siriano negli ultimi anni di conflitto e sottolineato che adesso la ricostruzione della Siria devastata dalla guerra interpella tutti i siriani, ma anche la comunità internazionale e le Chiese, chiamate a «favorire la guarigione spirituale dell’intera popolazione».

Il cardinale Mario Zenari è intervenuto valorizzando la presenza dei rappresentanti diplomatici e la recente riapertura di numerose ambasciate a Damasco come un «segnale positivo» per la ripresa del Paese. Un processo sottolineato con soddisfazione anche dal ministro degli Esteri siriano Ayman Sousan. Basti pensare che nelle ultime settimane si è registrata a Damasco la significativa riapertura dell’ambasciata degli Emirati Arabi Uniti, a pochi giorni dalla visita di Papa Francesco; il Paese è un tradizionale alleato dell’Arabia Saudita, la potenza regionale considerata ostile al governo siriano di Bashar al Assad, sostenuto invece dall’Iran.

Durante i sette anni di conflitto, la Santa Sede non ha mai interrotto le relazioni con le autorità siriane, la Nunziatura apostolica a Damasco è rimasta sempre aperta e il Nunzio Mario Zenari ha sempre mantenuto la sua residenza nella capitale siriana. Nonostante le difficoltà. Come quella mattina del 5 novembre 2013, quando anche il tetto della Nunziatura apostolica a Damasco fu raggiunto da un colpo di mortaio che le forze di sicurezza siriane definirono di potenza medio-alta.

8 febbraio 2019