8xmille, la Cei approva 113 progetti per il sud del mondo

14.883.549 euro per 45 iniziative in Africa, 47 in America Latina, 18 in Asia e 3 in Medio Oriente. Tra le sfide affrontate, l’educazione alla pace e la riconciliazione. Il sostegno ai cristiani di Aleppo

Sono 113 i progetti approvati a fine gennaio dal Comitato per gli interventi caritativi a favore del terzo mondo della Cei, resi noti ieri, 6 febbraio. Stanziati in tutto 14.883.549 euro provenienti dai fondi dell’8xmilla Cei: 7.244.871 per 45 progetti in Africa; 4.066.915 per 47 progetti in America Latina; 2.167.108 per 18 progetti in Asia; 1.404655 per 3 progetti in Medio Oriente. Tra quelli più significativi, riferiscono dal Comitato, tre sono in Africa. Il primo, in Costa d’Avorio, prevede la costruzione di un centro di formazione e coordinamento per l’educazione alla pace, la risoluzione dei conflitti e la riconciliazione. Un secondo progetto è in Madagascar e s’inserisce all’interno di un vasto programma di economia solidale che la congregazione delle Suore di San Giovanni Battista persegue da diversi anni nell’isola, per promuovere uno sviluppo eco-sostenibile per i villaggi di Ampitolova e di Aranta, nel rispetto della biodiversità e della cultura locale. Sarà avviato un centro agricolo per produrre generi alimentari ortofrutticoli e di allevamento di qualità, in grado di dare lavoro ai giovani e renderli autosufficienti, e trasformare i prodotti raccolti in prodotti elaborati (confetture e/o insaccati). Il terzo progetto sarà realizzato in Mozambico, dove la diocesi di Nacala dispone di una struttura residenziale adiacente alla chiesa di Nostra Signora dei Rimedi, in Cabaceira Grande, che verrà destinata a una struttura ricettiva per il turismo responsabile, dando lavoro anche ai giovani studenti di due scuole secondarie già operative in diocesi.

In Sud America, tra i progetti messi in evidenza dal Comitato ce n’è uno che riguarda il sostegno, a opera dei Comboniani, ai diritti dei più deboli, spesso calpestati da imprese nazionali e multinazionali che non rispettano le legislazioni locali e danneggiano le persone e l’ambiente. Verrà operata, a partire dall’Amazzonia, una campagna di informazione e formazione giuridica sui diritti umani e di documentazione di casi e diffusione attraverso i mezzi di comunicazione. Altri due progetti verranno realizzati rispettivamente in Brasile, con la costruzione di un centro di accoglienza per i giovani a Belem finalizzato alla formazione professionale e sociale e all’inserimento nel mercato del lavoro, e in Colombia, dove la diocesi di Caldas formerà 130 giovani e adulti come operatori sociali per consolidare e, in alcuni casi, avviare una rete diocesana per la sensibilizzazione della popolazione sui temi della pace, della convivenza civile, della solidarietà e per diffondere una cultura della dignità dell’uomo.

Ancora un progetto segnalato per l’Asia: in Myanmar si lavorerà per lo sviluppo integrale delle comunità dell’altopiano attraverso il miglioramento delle condizioni di vita dei contadini di 10 villaggi nella diocesi di Kalay, grazie ad un triennio di corsi di formazione tecnica e tecnologica nel campo dell’agricoltura. Altri due progetti saranno invece realizzati in Medio Oriente. In Libano la Caritas organizzerà delle attività di formazione professionale per garantire la dignità delle lavoratrici domestiche migranti, coinvolgendo 200 donne e 20 persone dello staff. In Siria, invece, verrà sostenuta la comunità cristiana di Aleppo per l’accesso alle proprie abitazioni e ad opportunità di lavoro; sono previste 400 abitazioni riabilitate e rese accessibili ad altrettante famiglie e 300 attività lavorative avviate e/o ripristinate in favore di altrettanti giovani.

7 febbraio 2019