Sbarcheranno a Fiumicino nella mattinata di domani, mercoledì 30 gennaio, 10 profughi di nazionalità siriana, provenienti dal campo di Tel Abbas, in Libano. Tra loro anche 5 minorenni. Tutti sono stati segnalati come casi vulnerabili dall’associazione Operazione Colomba, attiva sul campo. Una volta in Italia, presenteranno regolare richiesta d’asilo; nove saranno accolti dalla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei) e ospitate dalle strutture torinesi della Diaconia Valdese mentre una sarà presa in carico dalla Comunità di Sant’Egidio.

Il coordinatore di Mediterranean Hope (MH), il Prorgamma rifugiati e migranti della Fcei, Paolo Naso evidenzia che «i corridoi umanitari sono un mezzo efficace e concreto per salvare le vite di queste persone, un modello di accoglienza virtuoso, che ha fatto scuola in tutta Europa. Per impedire le tragedie in mezzo al Mediterraneo e le drammatiche situazioni di emergenza cui assistiamo ogni giorno – osserva – occorre implementare i passaggi sicuri, che garantiscono il rispetto dei diritti e della dignità delle persone. Per questo chiediamo al governo italiano di ampliare questa buona pratica garantendo visti umanitari a una quota maggiore di persone in condizioni di grave vulnerabilità».

Intanto per la fine di marzo è in programma un nuovo corridoio umanitario che porterà in Italia altre famiglie provenienti dai campi profughi libanesi. In totale, dal febbraio 2016, sono più di 1.500 le persone arrivate in Italia, 2.200 in Europa, in modo legale e sicuro, con i corridoi umanitari gestiti e promossi da Fcei, Tavola valdese e Comunità di Sant’Egidio, in accordo con i ministeri dell’Interno e degli Esteri.

29 gennaio 2019