Giacarta, imminente il rilascio dell’ex governatore cristiano in carcere per blasfemia

La data annunciata è il 24 gennaio 2019. Il motivo: il condono di pena di 3 mesi e 15 giorni che l’uomo riceverà, nelle imminenti festività natalizie

Basuki Tjahaja Purnama, l’ex governatore cristiano di Giacarta meglio conosciuto come “Ahok”, che sta scontando una pena detentiva di due anni per blasfemia, sarà rilasciato il 24 gennaio 2019. L’annuncio, rilanciato dall’Agenzia Fides, arriva direttamente dal ministero dei Diritti umani indonesiano. La decisione è motivata dal condono di pena che l’uomo riceverà durante le imminenti festività natalizie: dopo aver scontato 19 mesi della sua condanna a due anni, Ahok è stato infatti incluso nella lista di persone che avranno una remissione parziale della pena, che il governo disporrà il giorno di Natale, secondo una prassi dell’Indonesia. 3 mesi e 15 giorni: questo lo “sconto” per lui, che arriverà così alla fine della pena, ha spiegato il direttore generale del ministero Puguh Sri Budi Utami.

Un tribunale indonesiano ha dichiarato Ahok colpevole di aver diffamato l’Islam durante il suo discorso a Thousand Islands nel 2016, condannandolo a due anni di carcere, a partire dal 9 maggio 2017. La controversa condanna è stata emessa alcune settimane dopo che Ahok aveva perso la corsa alla rielezione come governatore di Giacarta, nel confronto con il musulmano Anies Baswedan. Nel partito del presidente indonesiano Joko Widodo, cui Ahok apparteneva, e che ora è impegnato nella campagna elettorale in vista delle elezioni presidenziali dell’aprile 2019, alcuni vorrebbero che Basuki Tjahaja Purnama  tornasse nella politica attiva. Altri analisti ritengono che la sua presenza potrebbe costituire un nuovo pretesto per avvelenare con strumentalizzazioni religiose la campagna elettorale.

Basti pensare che il 2 dicembre scorso a Giacarta alcuni gruppi estremisti hanno organizzato una manifestazione, commemorando il 2 dicembre del 2017, quando diedero vita a un massiccio raduno di protesta contro Ahok, allora accusato di blasfemia, per chiederne la condanna.

13 dicembre 2018