Il volontariato, «antidoto a chiusure ed egoismi»

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella interviene nella XXXIII Giornata internazionale: «Un Paese dove si spezzano i fili che uniscono le persone minando la coesione sociale è un Paese impaurito e fragile»

«Un Paese dove si spezzano i fili che uniscono le persone minando la coesione sociale è un Paese impaurito e fragile». Davanti a questa situazione il presidente della Repubblica Sergio Mattarella suggerisce un “rimedio”: il volontariato, «antidoto alle chiusure e agli egoismi che possono generarsi di fronte a momenti di difficoltà personale o collettivi». L’occasione è la 33ª Giornata internazionale del volontariato che si celebra oggi, 5 dicembre. «Quest’anno – ricorda il Capo dello Stato – le Nazioni Unite richiamano l’attenzione sulle capacità del volontariato di costruire comunità resilienti: realtà collettive che sanno orientare, in ragione dei legami sociali tra le persone che le compongono, in modo positivo, sfide e cambiamenti».

Il volontariato viene dunque omaggiato come «forza di trasformazione delle comunità», sottolinea Mattarella, secondo cui si tratta di un’esperienza che «mette al centro la persona ma va oltre l’individuo: è un modo di pensare in grande, una spinta a mettersi nei panni degli altri e, nondimeno, una fonte di benessere soggettivo oltre che collettivo». I volontari infatti, riconosce il presidente, «siano essi al servizio dei propri valori o in cerca di relazioni e opportunità di crescita professionale, coltivano e trasmettono un senso di soddisfazione personale e un ottimismo per se stessi e per il mondo».

Ancora, per il Capo dello Stato non va dimenticato che «il volontariato attrae tra le sue forze anche giovani e giovanissime dando voce a nuovi temi. In ragione della sua capacità di costruire reti, il volontariato è uno spazio importante del protagonismo civico, prezioso alleato nella ricostruzione del desiderio di impegno politico e civile».

5 dicembre 2018