Daspo e sanzioni ai clienti delle lucciole. Il nuovo Regolamento di polizia urbana

Presentato in Campidoglio il testo di cui si attendeva la revisione da 70 anni. Al centro, decoro, sicurezza, legalità. Il passaggio ai municipi per il parere non vincolante, prima dell’approvazione definitiva dell’assemblea capitolina

Stop a centurioni e saltafila. Multe per le lucciole ma anche per i loro clienti. E ancora, sanzioni “antigraffiti” e “daspo urbano”, che prevede l’allontanamento di chi trasgredisce le regole ponendo in essere determinate condotte. Roma Capitale si dà un nuovo Regolamento di polizia urbana: 34 articoli che compongono un «codice di convivenza civile» presentato alla stampa oggi, 14 novembre, in Campidoglio. Un insieme id norme «che mancava a Roma da 72 anni», ha detto il sindaco Virginia Raggi, parlando di «giornata storica». Il provvedimento approvato dalla giunta capitolina infatti abroga e sostituisce l’ultima versione, datata 1946

Decoro urbano, sicurezza, legalità, convivenza civile. Questi i temi al centro del Regolamento, nel quale «abbiamo voluto superare le logiche delle emergenze – le parole del sindaco Raggi – per includere queste condotte in un panorama di comportamenti vietati». Una disciplina armonizzata anche con la legislazione nazionale, «finalizzata a promuovere il rispetto dei beni comuni sia da parte dei cittadini che dei turisti, la cultura della legalità, lo spirito di comunità, solidarietà e sviluppo della coscienza civile, con particolare riguardo alla tutela dei diritti dei soggetti più vulnerabili: anziani, bambini, persone con disabilità e in condizioni di fragilità.

Tra le novità più significative, in materia di contrasto della prostituzione il nuovo Regolamento prevede «il divieto di esibire nudità o assumere comportamenti diretti inequivocabilmente a offrire prestazioni sessuali» ma anche quello «di ingaggiare o concordare prestazioni e di appartarsi in luogo pubblico con soggetti che esercitino l’attività di meretrici e, oltre a quanto già previsto dal codice della strada, eseguire manovre pericolose o di intralcio alla circolazione».  In campo anche strumenti a tutela delle persone che decidono di prostituirsi, che siano vittime di violenza o di sfruttamento, attraverso interventi di sostegno psicologico e reinserimento presso strutture di accoglienza dedicate. Sul piano della educazione e del recupero, se il soggetto responsabile della violazione aderisce «a un progetto di sensibilizzazione sulle tematiche del contrasto al fenomeno della prostituzione e della tratta, di durata minima di quattro incontri obbligatori, organizzato da Roma Capitale», potrà contare su un’applicazione della sanzione in misura minima.

Le nuove regole offriranno maggiori possibilità di azione per la polizia locale, con nuovi strumenti di intervento e nuove sanzioni. Particolare attenzione è riservata al rispetto del patrimonio artistico e culturale della Capitale, dei beni comuni, delle norme circa le attività economiche e produttive esercitate su suolo pubblico, dell’occupazione di spazi pubblici, della sicurezza urbana, del decoro ambientale, della quiete pubblica e privata, degli animali. Resta il limite di sanzioni di natura squisitamente amministrativa, evidenziato dal comandante della polizia locale Antonio Di Maggio. «In alcune circostanze – ha evidenziato – dall’opinione pubblica si chiedono sanzioni più forti, che Comune non può emettere perché c’è il limite regolamentare: con il pagamento della sanzione amministrativa si estingue l’illecito commesso. All’impostazione di carattere penale non può dare seguito l’ente locale ma il Parlamento».

Accanto alla sanzione pecuniaria arriva comunque la novità del “daspo urbano”, con cui si può vietare l’accesso per 48 ore in determinate aree della città e in caso di recidiva fino a 60 giorni, su decisione del Questore. Sarà applicabile in 14 aree di Roma: il sito Unesco Città Storica, l’Esquilino, San Lorenzo, Trastevere, Eur, Ostia, Prati, Stazione Termini e Ponte Milvio. Previsti anche divieti per i venditori abusivi di cibi e bevande in strada. Per quanto riguarda i centurioni invece, che affollano l’area del Colosseo, vigerà il divieto di «esercizio di qualsiasi attività che, dietro offerta o corrispettivo in denaro, anche pattuito al momento, configuri la mercificazione della propria o altrui persona, come soggetto fotografico anche con abbigliamento storico o costumi in genere». Anche se il vice capo di Gabinetto Marco Cardilli – che ha anche la delega alla Sicurezza – ha annunciato che «con l’assessore al Commercio stiamo lavorando a un progetto per capire se è possibile regolamentarli con una specifica disposizione per gli esercizi e mestieri di strada».

Il testo presentato in Campidoglio passa ora all’esame dei municipi per l’acquisizione del parere non vincolante di loro competenza, quindi arriverà in assemblea Capitolina per l’approvazione definitiva.

14 novembre 2018