Atac, referendum flop

Si è recato alle urne solo il 16,37% degli aventi diritto, 387.248 votanti. L’affermazione del sì è netta per entrambi i quesiti. Nel primo caso il no si ferma al 24%, contro il 76% dei sì. Nel secondo sì al 74% e no al 26%

Fallisce il referendum per la liberalizzazione dell’Atac. Affluenza bassa e mancato raggiungimento del quorum fanno esultare il sindaco Virginia Raggi che a urne ancora aperte ha twittato: «AtacRestaDeiCittadini. I Romani vogliono resti pubblica. Ora impegno e sprint finale per rilanciarla con acquisto 600 nuovi bus, corsie preferenziali, più controlli, riammodernamento metro. Attenzione e rispetto per tutti i votanti». Si è recato alle urne solo il 16,37% degli aventi diritto, 387.248 votanti. L’affermazione del sì è netta per entrambi i quesiti. Nel primo caso il no si ferma al 24%, contro il 76% dei sì. Nel secondo sì al 74% e no al 26%. Le percentuali e i voti effettivi però sono totalmente inutili.

«A nostro avviso il quorum non serve per questo referendum e per questo impugneremo la questione davanti al Tar se il Campidoglio insiste con l’esistenza del quorum. Tra l’altro, già di per sé, il quorum per un referendum consultivo non ha alcun significato e questa è anche la motivazione alla base dell’intervento che ha fatto il Campidoglio» sullo statuto. Così il promotore del referendum per la liberalizzazione del Tpl a Roma e deputato dei Radicali italiani, Riccardo Magi, ha commentato i risultati del referendum.

 

12 novembre 2018