Nuova illuminazione per la “Pietà” di Michelangelo

Il cardinale Angelo Comastri, presidente della Fabbrica di San Pietro: «Permette di ammirare e comprendere meglio il valore universale dell’opera». Sulla scultura sorgenti Led di ultima generazione, con tonalità bianco calda

La Pietà di Michelangelo, «la sua fede scolpita sul marmo», gode di una nuova illuminazione, «curata anche da un punto di vista scientifico». L’ha presentata e spiegata ieri, 29 ottobre, il cardinale Angelo Comastri, presidente della Fabbrica di San Pietro, soffermandosi sull’opportunità di «ammirare e meglio comprendere il valore universale dell’opera di Michelangelo». Anche per Pietro Zander, dirigente dell’Ufficio di conservazione e restauro della Fabbrica di San Pietro, «il fattore luce è molto importante. Michelangelo l’aveva pensato attentamente, con valori di illuminazione molto bassi, levigando accuratamente le superfici marmoree in modo che poche candele potessero far risplendere il gruppo marmoreo. È la prima volta che la Fabbrica di San Pietro la illumina con un’attenzione così alta».

Sorgenti Led di ultima generazione, dal minimo ingombro visivo, con tonalità bianco calda ad altissima resa cromatica: questa la scelta dell’azienda iGuzzini Illuminazione, che ha messo a disposizione un sistema di corpi illuminanti suddivisi in gruppi di accensione, che possono essere regolati in intensità per consentire di declinare il progetto di illuminazione in quattro diversi scenari luminosi. Lo “scenario nord”, detto anche “scultoreo”, prevede che la luce si concentri sulla scultura, mentre pavimento, soffitto e sfondo vengono illuminati al minimo. Non si percepisce una direzione prevalente e vi è un equilibrio di chiaroscuri che restituisce la plasticità dell’opera e consente di soffermarsi sia sul singolo dettaglio che sull’armonia dell’insieme.

Ancora, con lo “scenario est”, chiamato “taglio di luce”, un fascio di luce illumina di taglio la Pietà, mettendo così in evidenza le ombre marcate, mentre volte e pavimento rimangono quasi oscurati. Lo “scenario sud”, detto “in piena luce” è quello in cui tutti gli apparecchi sono accesi e la scultura diventa essa stessa fonte di luce. Lo “scenario ovest”, detto “quotidiano”, è stato pensato per il pellegrino o il visitatore della basilica che fruisce dell’opera attraverso la vetrata di protezione. Per questa ragione l’illuminazione è frontale e i fasci di luce si incrociano così con angolazioni simmetriche per restituire allo spettatore la plasticità dell’opera. La volta centrale è illuminata uniformemente, mentre le arcate e le volte a botte laterali ricevono una luce di intensità inferiore.

30 ottobre 2018