Aldo e Laura da 40 anni legati all’Africa
L’esperienza dei coniugi Apollonio della parrocchia Santi Fabiano e Venanzio, del Cammino neocatecumenale, già da anni impegnati in missione in Costa D’Avorio: «C’è un filo speciale che ci riporta in Africa»
Dura da quasi 40 anni il legame con l’Africa di Aldo e Laura, i coniugi Apollonio della parrocchia Santi Fabiano e Venanzio, nel quartiere Tuscolano, che nel corso della veglia missionaria di giovedì 18 hanno ricevuto il mandato dal cardinale vicario Angelo De Donatis. Sono in partenza per la Costa d’Avorio ma il loro è un viaggio di ritorno a casa, in un certo senso. «Da circa tre anni mia moglie ed io – racconta Aldo – siamo impegnati come catechisti itineranti del Cammino neocatecumenale in due diocesi della zona ovest del Paese ma come famiglia in missione abbiamo vissuto a Divo, nel centro dello stato ivoriano, per sei anni a partire dal 1993. C’è davvero un filo speciale che ci lega all’Africa».
Proprio dalla Costa d’Avorio, infatti, proviene Emmanuele, il primo figlio che Aldo e Laura adottarono nel 1985; l’anno dopo, alla famiglia si unì Anna Catalina, originaria del Guatemala, che oggi ha 30 anni e una bimba di 3 mentre nel 1992, quando venne adottato, Manuel de Jesus, anche lui nativo del Centro America, aveva 6 anni. «Vivo l’esperienza della missione – chiosa Laura – per esprimere e rendere viva concretamente la gratitudine a Dio per quanto abbiamo ricevuto come famiglia nella nostra vita, anche nei momenti della prova, riconoscendo il Suo disegno scritto per noi».
Di professione infermiera, caposala all’ospedale San Pietro della Capitale e ora in pensione, Laura negli anni a Divo ha lavorato presso il dispensario, un ambulatorio che accoglie oltre 70 pazienti al giorno, prestando inoltre servizio nelle carceri della città ivoriana e portando aiuto nei villaggi più poveri del Paese africano «dove tutto, anche una bottiglia di plastica vuota, diventa dono». Dal 2016, invece, Aldo e Laura vivono la missione itinerante alternando il periodo africano con quello italiano, restando quindi legati alla propria comunità di origine dove ritornano regolarmente, ogni due mesi, per seguire il Cammino. Ad oggi sono 700 i catechisti-itineranti che evangelizzano in 134 nazioni dei 5 continenti.
«A differenza degli anni vissuti come famiglia in missione – spiega Aldo –, da itineranti ci troviamo a vivere senza avere la dimensione della nostra casa come punto fermo e sicuro: ci spostiamo tra i villaggi e le città affidandoci alla Provvidenza». Nella maggior parte dei casi i coniugi Apollonio possono contare sull’accoglienza speciale degli africani «che ci trattano davvero da fratelli e ci offrono il meglio che hanno: ricordo bene il pranzo a casa di una donna che considerava la sua dimora troppo umile per ospitarci e così ci fece mangiare nel pollaio, svuotato degli animali ovviamente, perché era la parte dell’abitazione di più recente costruzione».
Aldo e Laura in questi anni di annuncio della Parola hanno assistito a tante storie di conversione, «occasioni di vita nuova che mostrano come lo Spirito Santo c’è e opera al di là dei nostri limiti e della difficoltà: per esempio, non abbiamo studiato il francese, lingua madre degli avoriani, eppure riusciamo a fare catechesi parlando per ore e sebbene il nostro vocabolario sia ridotto il Signore opera attraverso di noi». E i cuori delle persone vengono toccati: «Davvero vediamo cambiamenti di vita, trasformazioni di nuclei familiari e nuove scelte compiute alla luce della fede – conclude Aldo -. È questo che ci dà la forza, nonostante la stanchezza, i problemi fisici, il peso della lontananza dagli affetti, di continuare ad annunciare con zelo che è possibile vivere da cristiani realizzando a pieno la vita perché ciò che è impossibile per gli uomini, è possibile a Dio».
22 ottobre 2018