Una settimana di letture in classe: torna “Libriamoci”

Ripartita per il quinto anno consecutivo l’iniziativa grazie alla quale, dal 22 al 27 ottobre, le aule si animeranno con il potere della lettura. Dall’infanzia alle superiori, il “reading” a voce alta coinvolgerà anche lettori d’eccezione

Una settimana di letture ad alta voce nelle scuole di tutta Italia. È ripartita per il quinto anno consecutivo l’iniziativa “Libriamoci“, che coinvolgerà 235mila studenti e grazie alla quale, dal 22 al 27 ottobre, le aule si animeranno con il potere della lettura. Dall’infanzia alle superiori, il “reading” a voce alta coinvolgerà anche lettori d’eccezione che condivideranno con gli studenti la passione per la lettura. Quasi 300 volontari, infatti, si sono offerti; tra loro, 36 lettori del Patto per la Lettura delle Biblioteche di Milano, 44 editori con propri autori, decine di attori, giornalisti, bibliotecari e privati cittadini.
Il progetto, nato da un protocollo tra Miur e Mibac, prevede inoltre ben 1.600 iniziative, molte delle quali si ispirano ai filoni: “Lettura come libertà”; “2018 Anno europeo del Patrimonio culturale”; “200 anni: buon compleanno Frankenstein”. Temi suggeriti per l’edizione di quest’anno.

«Ormai è noto che i bambini che vengono avvicinati alla lettura scoprono un mondo che non conoscono. Purtroppo noi abbiamo grandi difficoltà a farlo, basti pensare che siamo gli unici in Europa che non hanno biblioteche nelle scuole», ha detto il presidente del Centro per il libro e la lettura Romano Montroni, durante la presentazione di Libriamoci al Teatro Argentina di Roma, evento a cui hanno preso parte centinaia di studenti delle scuole romane e a cui hanno portato i saluti il il sottosegretario del Mibac Gianluca Vacca e il testimonial dell’edizione di quest’anno: l’attore Pif. «Da piccolo – ha detto quest’ultimo – leggevo pochissimo. Proprio per questo forse sono la persona più adatta per spiegare ai bambini che invece è necessario farlo. Sono la persona più giusta ma meno idonea. Vorrei spiegare ai ragazzi che non bisogna soffrire di uno stato di inferiorità rispetto ai libri, che è la cosa che allontana di più».

«In quanto docente di Lettere – ha aggiunto Vacca – sono pienamente consapevole dell’importanza della lettura. Leggere è un piacere e non deve essere una costrizione: è utile e fa bene al cervello. Si tratta di un bel protocollo tra i due ministeri e noi siamo fermamente convinti della sua importanza».

22 ottobre 2018