De Donatis: «Sacerdoti siano capaci di educare con autorevolezza»

Il cardinale vicario è intervenuto al primo Meeting diocesando del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa: «Più spazi per i giovani»

Un dialogo semplice, schietto, senza filtri. È quello avviato con i giovani da Chiesa, politica, imprese, associazioni. Sabato 22 settembre circa 600 ragazzi hanno affollato l’auditorium del Seraphicum per il primo Meeting diocesano del Sovvenire sul tema “8xmille strade. I giovani di fronte al bivio: studi, lavoro, discernimento, futuro”. A dieci giorni dall’apertura del sinodo dei vescovi i giovani sono stati protagonisti assoluti di una mattinata che ha sviscerato i vari aspetti dei temi di loro interesse. Filo conduttore dell’incontro il monito lanciato da Papa Francesco al Circo Massimo l’11 agosto in occasione del primo incontro con i giovani italiani: «Non lasciatevi rubare i vostri sogni».

Ha introdotto i lavori Pierluigi Proietti, responsabile diocesano del Sovvenire (il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa) il quale ha affermato che il meeting non rimarrà un evento fine a se stesso ma volontà degli organizzatori è iniziare «un cammino che tocchi ogni anno temi utili per rendere i ragazzi ancora più abili a prendere in mano la loro vita e farne un capolavoro». La Chiesa guarda ai giovani con grande interesse, vuole accoglierli e valorizzarli. A 4 universitari il compito di dare il via alla carrellata di interventi guidati dall’attore e regista Giovanni Scifoni. Hanno rivolto domande «impegnative» al cardinale vicario Angelo De Donatis e al segretario generale della Cei Nunzio Galantino, il cui mandato, come ha ricordato, sta per concludersi.

Davide, 23 anni, ha espresso il desiderio di vedere una Chiesa sempre più in uscita e ha chiesto cosa può fare la Chiesa per quei giovani che non riescono a realizzare i loro sogni e che a volte si relazionano con educatori autoritari. «I preti in alcuni casi possono assumere un tono autoritario, sarebbe più bello se fossero più autorevoli» ha osservato il cardinale De Donatis mettendo in risalto la grande fiducia che pone nei sacerdoti della diocesi che «svolgono un grande lavoro per le giovani generazioni. Chiederò loro di creare maggiori spazi non solo fisici ma anche di ascolto» seguendo gli esempi di sacerdoti come don Giovanni Bosco, don Lorenzo Milani e don Oreste Benzi «capaci di educare con autorevolezza».

Ad Annabella, 22 anni, che ha chiesto come la Chiesa possa aiutare i ragazzi a pensare in grande sfuggendo dalla tentazione di chi consiglia di lasciar stare, il vicario ha spiegato che se in alcune comunità «i giovani spariscono» ci sono decine di realtà presenti sul territorio che coinvolgono numerosi junior dove ognuno può trovare il proprio spazio «per pensare in grande». Il porporato ha inoltre posto l’accento sull’urgenza delle istituzioni pubbliche di «instaurare un tavolo di lavoro per affrontare le tematiche del disagio giovanile. La diocesi attraverso i suoi servizi è felice di poter dialogare e partecipare a questa necessaria opera di sensibilizzazione civile, culturale e politica e darà tutto il contributo di cui può essere capace». Ci sono urgenze non procrastinabili come la creazione di luoghi di incontro per giovani disoccupati o che non nutrono particolari interessi e che «rischiano di perdersi nelle varie dipendenze che li seducono. Ai giovani occorre dare la certezza di una vicinanza credibile e autorevole» ascoltandoli attentamente, offrendo loro la ricchezza della fede e riscoprendo il fascino della trasmissione della fede e dei valori. «Nella comunità – ha concluso – siamo corresponsabili e siamo chiamati a vivere con impegno la condivisione».

Federico, 22 anni, ha chiesto a monsignor Galantino cosa concretamente può fare la Chiesa per creare iniziative imprenditoriali volte al bene comune. Compito della Chiesa, ha detto il monsignore, è quello di «stimolare chi si è assunto il compito di guidare la città e la nazione» affinché non smetta mai di interessarsi delle nuove generazioni. Davide, 22 anni, ha invece posto l’accento sul fatto che la crisi non riguarda solo il mondo del lavoro ma è anche esistenziale. Al giovane che ha domandato come possono la Chiesa e le istituzioni aiutare i ragazzi per trovare la loro strada, il segretario generale della Cei ha detto che il ruolo della Chiesa è quello di «accompagnare i giovani a non smettere di sognare in maniera realistica». La chiave sta nel motivarli e aiutarli «a non deprimersi rispetto a una situazione socio-politica che non incoraggia e sostenerli perché si liberino da un atteggiamento di assistenzialismo e riscoprano la voglia di protagonismo nella loro vita». A tal proposito ha ricordato il “Progetto Policoro” promosso dalla Cei e attivo in 13 regioni per aiutare i giovani disoccupati del sud Italia a migliorare la propria condizione lavorativa attraverso la formazione e la fondazione di cooperative o piccole imprese.

Le prospettive future e i timori dei giovani hanno fatto da sfondo al dibattito politico del Meeting diocesano del Sovvenire. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha affermato che in Italia, per chi desidera una famiglia, c’è «un problema dal punto di vista sociale che rischia di non essere affrontato cioè la difficoltà ad avere una casa. Il lavoro è tanto precario che non è sufficiente per porre le basi di una famiglia. Quello della casa è un tema da mettere in agenda». Tra gli interventi realizzati il presidente ha citato quelli per il microcredito, vale a dire 4.000 progetti per ragazzi giudicati non bancabili il 60% dei quali ha meno di 35 anni, e l’iniziativa “Torno subito” che riguarda 6.000 ragazzi che tornano nel Lazio accolti da un tutor. Il sindaco Virginia Raggi ha ricordato che a Roma sono stati realizzati nove centri di formazione professionale che «accompagnano i giovani in una parte teorica e pratica per intraprendere un percorso di accompagnamento al lavoro. Lavoriamo al progetto del family-sitter – ha annunciato – per giovani coraggiosi che accolgono un bambino».

Don Fabio Pieroni parroco di San Bernardo da Chiaravalle e don Maurizio Mirilli parroco alla chiesa Santissimo Sacramento hanno illustrato le attività che si svolgono in parrocchia. Per il primo «c’è un’urgenza reale e bisogna aiutare i giovani alla deriva». Compito che spetta «alla comunità cristiana, il vero “gigante” capace di sostenere chi è in difficoltà. Ci vuole pazienza e rispetto perché ogni persona possa dare il proprio frutto e ci vuole tempo e collaborazione tra sacerdoti». Don Maurizio ha avviato con i suoi ragazzi un cammino sulla dottrina sociale e ha ribadito che bisogna dare ai giovani «la possibilità di sognare in cielo e in terra e dare loro gli strumenti e la capacità di leggere la terra sulla quale vivono. Abbiamo una ricchezza che viene dal magistero, tesoro prezioso a cui fare riferimento, che ha radici nel Vangelo».

Per don Fabio Rosini che si è soffermato sul tema del discernimento «il problema non sono i giovani ma gli adulti» perché senza la fiducia di un genitore o di un educatore non si cresce. «Bisogna annunciare il Vangelo ai giovani – ha concluso – significa credere che in quella persone c’è una bellezza straordinaria che è la vita». Il meeting ha toccato anche il tema delle famiglie e di quanto sia importante l’educazione dei propri figli.

Claudio e Laura Gentili hanno parlato del centro di formazione Betania che offre un percorso per gli sposi e per le coppie che operano nella pastorale familiare parrocchiale. Emma Ceccarelli, responsabile del Forum delle famiglie Lazio ha rimarcato che solo «sostenendo le giovani coppie si può sperare nel futuro della società». Al meeting diocesano del Sovvenire il tema delle imprese che investono sui giovani e l’importanza nell’associazionismo cattolico di fare impresa è stato affrontato da Benedetto delle Site, presidente giovani Ucid (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) del Lazio, Alfonso Balsamo di Confindustria e Lidia Borzì presidente delle Acli di Roma seconda la quale è urgente aiutare i ragazzi a fare delle loro passioni un mestiere.

 

24 settembre 2018