Chiara Corbella verso la beatificazione

L’apertura della fase diocesana della causa il 21 settembre alle 12 nella basilica di San Giovanni in Laterano, con il cardinale vicario Angelo De Donatis. Nel pomeriggio una Messa a San Lorenzo fuori le Mura

Sarà la basilica di San Giovanni in Laterano a ospitare, venerdì 21 settembre alle 12, l’apertura della fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione di Chiara Corbella Petrillo. Il motivo: «Si attendono centinaia di partecipanti», si legge in una nota diffusa questa mattina, 18 settembre, dal Vicariato di Roma. Chiara avrebbe festeggiato proprio quel giorno i 10 anni di matrimonio con il suo Enrico. Per lei però era preparato un disegno diverso: il 13 giugno del 2012, all’età di 28 anni, è morta per dare la vita al bambino che portava nel grembo, avendo scelto di ritardare le cure per un carcinoma che l’aveva colpita durante la gravidanza. Presiederà il rito il cardinale vicario Angelo De Donatis. Presenti accanto a lui il postulatore padre Romano Gambalunga nonché i membri del Tribunale diocesano che istruiranno l’inchiesta: il delegato episcopale monsignor Giuseppe D’Alonzo, il promotore di giustizia don Giorgio Ciucci, il notaio attuario Marcello Terramani e il notaio aggiunto Giancarlo Bracchi.

L’apertura della fase diocesana potrà essere seguita in diretta su Telepace (canale 73 o 214 del digitale terrestre a Roma e canale 515 di Sky; in streming su www.telepace.it) e sarà condivisa sul sito http://www.chiaracorbellapetrillo.it/ e sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/chiaracorbellapetrillo/, informano dal Vicariato, rendendo noto anche che nella mattinata, in basilica, sarà distribuita la preghiera nella quale si chiede l’intercessione della Serva di Dio, autorizzata dalla Chiesa. Nel pomeriggio poi, alle 16, verrà celebrata una Messa nella basilica di San Lorenzo fuori le Mura.

«Laica e madre di famiglia, sposa e madre di grande fede in Dio». Così il cardinale De Donatis descrive Chiara nell’editto che ha dato il via alla causa. «Dopo essersi sposata il 21 settembre 2008 si trovò ben presto a vivere situazioni davvero difficili quali la morte di due figli piccoli, poco dopo le nascite – si legge nel testo -. Durante la terza gravidanza, a Chiara fu diagnosticato un tumore. Le eventuali cure avrebbero avuto conseguenze mortali sul bambino che portava in grembo, ma l’attesa ne avrebbe compromesso l’efficacia». Non ebbe dubbi: «Decise di portare a compimento la gravidanza», prosegue il cardinale, ripercorrendo la biografia della giovane romana. «La sua oblazione – ancora le parole di De Donatis – rimane come faro di luce della speranza, testimonianza della fede in Dio, Autore della vita, esempio dell’amore più grande della paura e della morte».

Per il postulatore della causa, il carmelitano Romano Gambalunga, «la fama di santità è suscitata sempre dallo Spirito Santo. C’è un disegno di Dio che ci indica questa persona, le sue vicende e il suo modo di affrontare la vita come possibile modello di ispirazione per i credenti». Ma la vicenda di Chiara suscita interesse e «simpatia» anche «da un punto di vista umano», anche ben oltre i confini del Paese. «Perché Chiara era una ragazza normale – spiega il religioso -, piena di interessi, amava viaggiare, suonava il violino e il pianoforte. Aveva avuto un fidanzamento come quelli di tutti, anche travagliato, fatto di mollarsi e riprendersi. Ma in tutto quello che lei vive, fin da bambina, grazie all’educazione profondamente cristiana, è sostenuta dalla preghiera. Nella sua storia personale risplende la luce del Vangelo, è Vangelo vissuto, vivente».

Cinque anni dopo la sua morte, veniva fondata l’Associazione Chiara Chiara Corbella Petrillo, per avviare e supportare la causa di beatificazione e canonizzazione. Il rito di venerdì, per il presidente Massimiliano Modesti, significa «che la Chiesa riconosce ufficialmente Chiara come una buona compagna di viaggio verso il Cielo. Ora l’annuncio della Buona notizia può trovare in lei ancora più di prima una strada preferenziale per raggiungere il cuore e la vita delle persone».

18 settembre 2018