Lo 0,02% dei residenti in Italia è unito civilmente. Il dato emerge dal rapporto Istat “Popolazione residente per stato civile“, relativo all’anno 2018. «In questo dato – osserva il presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari Gigi De Palo – sono comprese anche le trascrizioni di unioni civili costituite all’estero. Nel frattempo, sono diminuiti i matrimoni, il numero dei celibi sale dal 48,1% all’80,6%, le nubili passano dal 29,2% al 64,9%. Non ci si sposa più – prosegue De Palo -: perché? L’Italia di oggi non è un Paese per famiglie».

Per il presidente del Forum famiglie, «”bloccare” un Paese sulle unioni civili è una politica che non ha pagato. Chi voleva mettere su famiglia è stato trascurato e abbandonato. Chi, invece, è riuscito nell’impresa di sposarsi è stato condannato all’indigenza, a non arrivare fino alla fine del mese». E ancora: «Uno Stato che costringe le giovani coppie ad andare all’estero, perché qui non è possibile fare un figlio, è uno Stato che ha perso la sua dimensione umana».

Numeri, quelli del rapporto Istat, che De Palo definisce «una vera mannaia che colpisce chi deve fare i conti con la realtà quotidiana. Come Forum lo diciamo da tempo e adesso, forti di questi dati, abbiamo il dovere di ribadirlo: servono politiche fiscali che favoriscano le famiglie, da mettere in campo insieme, senza steccati o divisioni di campo – conclude -. Se fino a ieri erano necessarie, oggi sono obbligatorie».

7 settembre 2018