I consigli per l’estate: famiglia, relazioni e fatica

Indicazioni per valorizzare un tempo così prezioso come quello estivo. Guardare all’anno futuro per comunicare ai ragazzi adolescenti un’inattaccabile speranza

La vita dai quindici ai vent’anni è regolata un po’come il campionato di calcio. La stagione dura da settembre a giugno, è quello il tempo dell’impegno e della lotta, della vittoria e della sconfitta, poi arriva l’estate e tutto si ferma: il sole, le vacanze, il tempo della libertà. Da qualche anno, con il proliferare delle parole in rete, puntuali arrivano in questo periodo consigli più o meno ispirati su come andrebbe vissuto questo tempo. Senza la pretesa di aggiungere granché alla pletora di dritte per la vita dispensate un po’ da tutti, mi piace però chiudere questa prima stagione di #quindiciventi con tre semplici consigli che mi sembrano utili a ragazzi e genitori per valorizzare un tempo così prezioso come può essere quello estivo.

adolescenti campo estivoIl primo consiglio è quello di far fare ai propri ragazzi almeno un’esperienza forte di relazione e socialità tra pari. Che sia un campo scuola, un ritiro con la parrocchia, un campo scout, oggi ancora più di ieri l’estate è il tempo privilegiato in cui un adolescente dovrebbe fare una di quelle esperienze che, come molti di noi sanno, hanno il potere di segnare e indirizzare una vita intera. Eppure, ciò che un tempo era esperienza comune della gran parte dei ragazzi, oggi diventa sempre più raro, vuoi per le difficoltà organizzative delle famiglie, vuoi per la tendenza a privilegiare esperienze di altro tipo (campus linguistici, sportivi), di certo utili e importanti, ma che non hanno in sé la possibilità di destare lo sguardo sull’orizzonte di senso che a questa età inizia a svelarsi e sulle domande importanti che ne sono parte integrante.

adolescenti volontariato parcoIl secondo consiglio è quello di far fare ai propri ragazzi almeno un’esperienza che abbia a che fare con il momento della fatica. Che sia un po’ di volontariato, che siano lavori in casa, che sia tagliare il prato o fare un po’ di baby sitting al fratello più piccolo, pur nella inevitabile resistenza opposta, è fondamentale nell’adolescenza sperimentare il potere regolativo e ordinatore del proprio caos interno che sa dare la dimensione della fatica. Qualcuno dovrà recuperare un debito, ci saranno i compiti estivi, qualcuno dovrà riorganizzare se stesso dopo il passaggio delicato di una bocciatura. Da questo punto di vista l’esperienza della fatica è senz’altro il collante migliore per rendere stabili le strutture fragili che piano piano si organizzano dentro la vita di un adolescente.

padre figlio adolescenteIl terzo consiglio è quello di trovare almeno un momento qualificato e qualificante di bilancio familiare. Senza la pretesa irreale, dannosa e sciocca di potere essere presenti come adulti nella vita dei nostri ragazzi come lo si era quando erano bambini, è però fondamentale ritagliare durante il periodo estivo un tempo di comunione relazionale per potere fare un piccolo bilancio condiviso dell’anno trascorso. Una sera in pizzeria, un gelato insieme, una passeggiata sul mare possono e devono diventare momenti in cui ci guarda negli occhi, si affrontano serenamente i nodi emersi, si ammettono gli sbagli, ci si complimenta per i successi, ci si perdona reciprocamente ma soprattutto si guarda all’anno futuro comunicando ai ragazzi una profonda e inattaccabile speranza.

Tre consigli semplici, dunque, per tutti, ma in fondo incardinati nell’essenza stessa di ogni persona che è fatta di domande di senso, esperienza del limite, relazione e comunione con gli altri e con se stessi. Un caro saluto e buona estate.

18 luglio 2018