A San Giovanni la consacrazione di due vergini
Sono Mariana Assaf, siriana, e Bernadeta Jojko, polacca, che entrano a far parte dell’Ordo Virginum. De Donatis: «Oggi lo Sposo viene accanto a voi e con Lui potrete superare ogni paura»
Con il loro “Sì, lo voglio” Mariana Assaf e Bernadeta Jojko si uniscono alle cento consacrate che fanno già parte dell’Ordo Virginum nella diocesi di Roma. La Messa di consacrazione, presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis, e animata dal coro della diocesi, si è tenuta ieri sera, domenica 1° luglio, nella basilica di San Giovanni in Laterano. Tra i sacerdoti consacranti don Antonio Panfili, vicario episcopale per la vita consacrata. L’Ordine delle vergini è la forma di consacrazione femminile più antica della Chiesa della quale si ha testimonianza già nel II secolo. Le prime vergini cristiane menzionate nel Canone Romano sono sant’Agata a Catania, santa Lucia a Siracusa, sant’Agnese e santa Cecilia a Roma, santa Cristina a Bolsena. Riscoperta con il Concilio Vaticano II, oggi conta oltre 700 consacrate in 127 diocesi italiane. Le appartenenti all’Ordo Virginum non hanno segni distintivi, non svolgono vita comunitaria perché vivono nelle loro rispettive abitazioni, non appartengono ad un ordine religioso, pertanto non hanno un superiore ma hanno come figura di riferimento il vescovo diocesano. Conducono una vita normale mantenendo il proprio lavoro ma testimoniano nel mondo il legame intimo con Gesù.
Il rito di consacrazione è di stampo nuziale. Mariana e Bernadeta indossavano entrambe un lungo abito bianco e, accompagnate da due testimoni, sono apparse molto emozionate fin dalla processione iniziale alla quale hanno preso parte tutte le consacrate della diocesi che hanno portato una lampada accesa davanti all’altare. Tra i momenti più significativi del rito, la “chiamata” nominale delle candidate che hanno risposto: «Mi hai chiamata: eccomi, Signore». Quindi Mariana e Bernadeta si sono prostrate davanti all’altare, prima di rinnovare il proposito di castità con le mani giunte in quelle del cardinale. Successivamente il rito prevede la recita di una lunga preghiera attribuita a san Leone Magno. Tra i riti esplicativi infine la consegna dell’anello, simbolo delle nozze con Cristo, e del libro della Liturgia delle Ore.
Mariana Assaf, 47 anni, nata a Damasco, in Siria, è biblista e sta finendo il dottorato in Sacra Scrittura al Pontificio istituto biblico di Roma. È arrivata in Italia dodici anni fa per comprendere meglio la sua vocazione. Sentiva forte dentro di sé la chiamata del Signore, voleva consacrarsi ma allo stesso tempo rimanere a contatto con la gente e continuare a studiare la Parola di Dio della quale è innamorata da quando aveva 16 anni. Ha conosciuto l’Ordo Virginum per caso durante un viaggio in America. Continuerà ad insegnare ma il suo più grande desiderio è incontrare «la gente che vive nelle periferie, luoghi dove nessuno vuole andare». L’Italia per lei è stata una casa ma tornerà anche in Siria e in Medio Oriente, per svolgere il suo apostolato attraverso la comunità di Mar Musa, rifondata dal gesuita romano padre Paolo Dall’Oglio. Tra le figure che hanno rappresentato delle «colonne» nella sua vita spirituale ha ricordato commossa padre Frans van der Lugt, morto martire in Siria il 7 aprile 2014, e proprio padre Dall’Oglio, di cui non si hanno notizie dal 29 luglio 2013, giorno del suo rapimento a Raqqua.
Bernadeta Jojko è nata in Polonia 58 anni fa. È docente di Teologia biblica presso la Pontificia Università Gregoriana. Il desiderio di servire il Signore l’accompagna fin da piccola. «Ho sempre voluto fare qualcosa per i poveri e i bisognosi – racconta -. Per questo motivo ho trascorso vari anni nelle Filippine come missionaria fra le tribù dell’isola Di Mindoro». La semplicità di quella popolazione, la loro allegria contagiosa, il rifiuto per termini come guerra e odio, hanno confermato la vocazione di Bernadeta a dare tutta se stessa per gli altri. Importanti anche i tre incontri avuti con Papa Giovanni Paolo II, il quale le disse: «Tu sei missionaria della Parola di Dio». Quella frase «ha acceso un fuoco» nel cuore di Bernadeta, spingendola ad approfondire lo studio della Parola di Dio continuando anche la sua missione con i più poveri.
Per il cardinale De Donatis quella di ieri sera è stata la prima Messa di consacrazione nell’Ordo Virginum e meditando il Vangelo di Marco nel quale si narra della guarigione dell’emorroissa e della resurrezione della figlia di Giairo, ha evidenziato che anche le nuove consacrate sono chiamate a confidare in Gesù nella propria vita nonostante le sue ferite e i suoi lutti. «Dobbiamo sperare sempre, certi che la nostra vita è un’opera che Dio non ha ancora finito di compiere. Nessuno di noi ha finito di nascere, crescere, guarire. Nessuno di noi può evadere l’avventura di gettare la propria umanità nel mistero e nella gioia della nuova creazione in Cristo. Oggi lo Sposo viene accanto a voi e con Lui potrete superare ogni forma di paura».
2 luglio 2018