Sportello adolescenti, risposta al disagio giovanile

Uno spazio psicologico può permettere ai propri vissuti emotivi e dolorosi di poter essere elaborati a livello psichico senza necessariamente essere “agiti”

Il percorso evolutivo verso l’identità, che segna l’età adolescenziale, richiede impegno e può comportare disagio e momenti di blocco. «Il disagio è l’espressione di una domanda non ancora patologica riguardante i problemi psicologici e affettivi, le difficoltà familiari e/o di relazione, le difficoltà scolastiche, che gli adolescenti sperimentano». (Melucci, Fabbrini 1991).

È utile considerare il disagio come un processo, un percorso che, se esposto ad una serie di fattori negativi, definiti fattori di deprivazione e di rischio, può evolvere verso forme di disagio cronicizzate e in seguito di disadattamento. Accanto ai fattori di rischio è possibile identificare una serie di fattori protettivi come ad esempio l’autostima, la capacità di interazione sociale, la possibilità di creare legami affettivi, che si ritiene possano esercitare un’azione di tutela degli equilibri psicologici e comportamentali di un individuo, soprattutto in situazioni di stress. (Rocchetta,Tofani,1991).

In quest’ottica il Consultorio diocesano “Al Quadraro” offre lo Sportello adolescenti, che si propone come spazio in cui trovare diversi tipi di risposte. Offre la possibilità di soddisfare il bisogno di esprimere, comunicare, condividere ciò che a volte, se taciuto, può diventare fonte di disagio. Uno spazio in cui è possibile ricevere sostegno, ascolto, comprensione. Uno spazio dove più semplicemente è possibile ottenere informazioni da professionisti che offrono discrezione e competenza.

Per fare un esempio di come lo sportello d’ascolto permetta di approfondire la conoscenza di sé vi racconto di Federico, 15 anni, che alla conclusione del suo percorso psicologico ha riferito gli obiettivi raggiunti: «possibilità di dialogo con mio padre: finalmente sono riuscito a dirgli come mi sono sentito quando è andato via e avevo solo 8 anni»; «rafforzamento emotivo e dell’autostima: do meno peso alle critiche»; «pensare e ragionare prima di agire»; «cultura psicologica: mi piace sapere come funzioniamo e avere spiegazioni».

Federico ci insegna che avere la possibilità di uno spazio psicologico può permettere ai propri vissuti emotivi e dolorosi di poter essere elaborati a livello psichico senza necessariamente essere “agiti”, come accade facilmente nel periodo adolescenziale. Lo sportello d’ascolto quindi può essere inteso come un catalizzatore di processi psichici ed è uno tra gli strumenti più utilizzati dalle scuole e più facilmente fruibili dai ragazzi. (Mina Calianni, psicologa-psicoterapeuta presso lo Sportello adolescenti del Consultorio)

 

8 giugno 2018