Rifugiati, Unhcr: «Da irresponsabili usare il tema a fini politici»

Nelle ultime settimane di incertezza politica si è tornati ad alzare i toni sul tema immigrazione. La portavoce Sami, in vista della Giornata: «Problema non si risolve chiudendo le frontiere. Serve razionalità»

«Più volte abbiamo espresso la nostra posizione sull’utilizzo irresponsabile a fini politici del tema dei migranti e dei rifugiati. Ribadiamo che si tratta di persone che vanno tutelate: è un dovere morale, perché si tratta di persone che hanno già sofferto tantissimo, ma è irresponsabile anche nei confronti dei cittadini, perché si creano fratture che poi è impossibile sanare». Lo ha sottolineato ieri, 30 maggio, Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr, a margine della presentazione delle iniziative per la Giornata del rifugiato, commentando il clima politico delle ultime settimane in cui si è tornati ad alzare i toni sul tema immigrazione. «Abbiamo già visto diversi fenomeni di intolleranza che hanno avuto effetti letali – continua Sami -. Pochi giorni fa è stato fatto un attacco a un’associazione a Bolzano, un altro è stato registrato nelle Marche. Ci sono stati episodi mirati a colpire chi ha il colore della pelle diversa. Va fatto un lavoro culturale che unisca, solo così il Paese progredisce, altrimenti si fanno enormi passi indietro».

Per la portavoce dell’Unhcr, «la situazione italiana è complessa a partire dalla sua posizione geopolitica, per questo è importante che si relazioni con altri Paesi europei per portare avanti il principio in base al quale tutti siano solidali. Questo è un tema che non finirà chiudendo le frontiere, erigendo barriere e criminalizzando chi fa iniziative di carattere umanitario – ha aggiunto -. Il problema rimane, abbiamo più di 66 milioni di persone fuori da casa. Bisogna rimboccarsi le maniche ed essere in grado di gestirlo, partendo dai principi basilari della civiltà europea: la convenzione di Ginevra non è stata sottoscritta a caso, ma alla fine di una guerra che ha fatto decine di migliaia di morti e sfollati. Questa è la strada, quella della razionalità e della solidarietà».

31 maggio 2018