All’indomani dell’apertura della crisi politica e istituzionale apertasi con la rinuncia all’incarico presentata da Giuseppe Conte al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il segretario generale della Cei Nunzio Galantino, raggiunto dall’Agenzia Sir, commenta: «Ognuno cerca di motivare le proprie ragioni, ma alla fine si rischia che a pagare il prezzo più alto sia quel popolo in nome del quale tanti parlano».

Galantino ricorda che «i momenti di tensione non si superano intensificando la stessa ma individuando percorsi che non possono essere al di fuori della Carta costituzionale». Quindi conferma la «vicinanza» al presidente Mattarella, che «accompagno con la preghiera». Tutti, conclude il segretario generale, in queste situazioni «pagano. I poveri ancora di più perché hanno meno tutele. Ma a perderci siamo tutti, come immagine dell’Italia perché all’esterno mostriamo una incapacità a guardare nella stessa direzione. Penso ci sia bisogno di un sussulto di dignità da parte di tutti, di attenzione e di voglia di incontro in nome del bene comune».

28 maggio 2018