De Raho: «I soldi per le offerte dei fedeli finanziavano il terrorismo»

Sgominata una rete di 14 persone attiva in diverse regioni italiane, siriani e 3 marocchini, con l’accusa di essere parte della rete di finanziamento di cellule jihadiste del terrorismo siriano

Arrestate in diverse regioni italiane 14 persone con l’accusa di essere parte della rete di finanziamento di cellule jihadiste del terrorismo siriano. «Mai, fino ad oggi – ha dichiarato al Sir il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero De Raho -, in Italia era stata individuata e smantellata una rete di questa portata: un obiettivo di grandissima importanza». Non è la prima operazione che negli ultimi mesi colpisce strutture e persone legate alla «guerra santa»: «Nei mesi scorsi sono state tratte in arresto – commenta Cafiero De Raho – persone che avevano giurato fedeltà al jihad, soggetti pronti ad eseguire attentati. Questo dimostra il lavoro di magistratura e forze dell’ordine, sempre pronte a sventare questi progetti terroristici e a proteggere i cittadini. Se in Italia non è ancora avvenuto nulla, non si tratta di un caso ma del risultato dello straordinario lavoro messo in campo».

«L’operazione di oggi (10 maggio n.d.r.) dimostra l’altissima specializzazione delle forze di Polizia, dello Scico (Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata), della Polizia di Stato e della Digos che riescono ad approfondire quadri delittuosi complessi e continuamente “cangianti” come quelli legati al finanziamento del terrorismo islamico». I 14 arrestati sono siriani e tre marocchini. «Il meccanismo di approvvigionamento è quello denominato “Hawala”, che come è noto si realizza in modo quasi medievale, attraverso la raccolta delle offerte dei fedeli e dei proventi dell’immigrazione clandestina, sulla base di una disposizione verbale da parte dei soggetti che beneficeranno del trasferimento di danaro».

11 maggio 2018