Nucleare, è rottura tra Usa e Iran

Il presidente americano Donald Trump ha ufficializzato il ritiro dall’accordo: «Il regime iraniano finanzia il terrore». Via libera anche alla reintroduzione delle sanzioni che erano state congelate con l’accordo

La conferma è arrivata ieri, 8 maggio, dal presidente americano Donald Trump: gli Usa usciranno dall’accordo sul programma nucleare con l’Iran. Il motivo: «Il regime in Iran finanzia il terrore». Contestualmente, via libera anche alla reintroduzione in 90-180 giorni delle sanzioni che erano state congelate con l’accordo. La risposta del presidente iraniano Hassan Rohani: l’Iran «non abbandonerà l’accordo sul nucleare». Anche l’Unione europea, ha spiegato l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza Federica Mogherini, rispetterà l’intesa: l’accordo sul nucleare iraniano, ha spiegato Mogherini, «è cruciale per la sicurezza della regione e del mondo intero».

Per la prima volta l’ex presidente Barack Obama, che firmò l’intesa nel 2015, ha commentato a caldo una decisione del suo successore alla Casa Bianca definendola «un grave errore». Senza l’intesa, per Obama, si rischia «un’altra guerra in Medio Oriente». Anche i leader dei tre Paesi europei che hanno lavorato al negoziato, vale a dire Francia, Germania e Gran Bretagna, hanno criticato in un comunicato congiunto la decisione americana di uscire dall’accordo. Il presidente francese Emmanuel Macron ha sottolineato che «in gioco c’è il regime internazionale di lotta contro il nucleare. Lavoreremo insieme per un nuovo accordo più ampio con l’Iran». Dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, «profondamente preoccupato», è arrivato anche un appello agli altri Paesi firmatari dell’accordo sul nucleare iraniano: un invito a «restare e rispettare pienamente gli impegni assunti». Guterres ha chiesto anche a tutti gli altri Stati membri di «sostenere questo accordo».

Condanna per la decisione di Trump anche da parte di Siria e Turchia, mentre Israele e Arabia Saudita hanno espresso sostegno alla decisione americana. «Apprezziamo molto la decisione del presidente Trump» – le parole del premier israeliano Benyamin Netanyahu, che ha definito la decisione «coraggiosa e corretta» -. Se fosse rimasto in vigore – ha proseguito – entro alcuni anni Iran avrebbe avuto bombe atomiche».

9 maggio 2018