La stretta di mano storica è avvenuta alle 9.30 di questa mattina (quando in Italia erano le 2.30 della notte) in Corea. Protagonisti: il leader nordcoreano Kim Jong-un e il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in. Kim è diventato il primo leader della Corea del Nord ad attraversare la linea di demarcazione militare che divide in due la penisola. L’incontro con il presidente del Sud mancava invece da dieci anni, l’ultimo risaliva al 2007.

«I capi della penisola coreana del Nord e del Sud, l’ultima nazione divisa del mondo, s’incontrano oggi a Panmunjom, simbolo della divisione», scrive il presidente della conferenza episcopale coreana Kim Hee-Joong, che definisce il vertice «un evento storico». Nelle parole dell’arcivescovo, «questo vertice Nord-Sud, che pone fine a un conflitto in atto da lungo tempo e diventerà una pietra miliare della pace sulla penisola coreana, è un evento storico che attrae il mondo intero e sarà un punto di svolta per la riconciliazione Nord-Sud e la pace nel mondo». Di qui l’auspicio: «A nome della Chiesa in Corea, mi auguro il successo del summit, secondo le aspettative e nell’interesse del popolo coreano e di tutti i popoli. Pregate che, come il Signore risorto ha fatto discendere la pace sui suoi discepoli, possa essere su di noi oggi, sulla penisola coreana, una pace duratura».

Parla di «giorno storico» anche monsignor Lazzaro You Heung-sik, vescovo di Daejeon, presidente della Commissione episcopale per la società, che ricorda anche l’appello lanciato da Francesco nell’udienza generale di mercoledì scorso, 25 aprile, che augurava al summit di «avviare un dialogo trasparente e un percorso concreto di riconciliazione e di ritrovata fraternità». Il popolo coreano, osserva monsignor You, «non credeva che un incontro tra i due leader fosse possibile. Ora queste immagini ci stanno dicendo che è vero e stanno comunicando un clima di grande fraternità». Molto importanti, riferisce, «le prime parole scritte sul libro dei visitatori da Kim Jong-un: “Ora comincia una nuova storia”».

Al termine della giornata i due leader sottoscriveranno una Dichiarazione comune. «Il nostro compito ora come cristiani – conclude monsignor You – è vivere questa realtà di dialogo in concreto e nel patto di una fraternità mai dimenticata, sempre sperata». Ora lo sguardo è rivolto verso il vertice tra Kim Jong-un e il presidente Usa Trump che si dovrebbe tenere alla fine di maggio o inizio giugno e al viaggio negli Stati Uniti che il presidente Moon farà a metà mese per preparare il terreno.

27 aprile 2018