Nuova scossa nel Maceratese
Il sisma registrato questa mattina, 10 aprile, poco dopo le 5: magnitudo 4.7. L’epicentro a 2 chilometri da Muccia, dove è crollato un campanile del ‘600. Quattro famiglie evacuate a Pieve Torina
La terra è tornata a tremare questa mattina, 10 aprile, nel Maceratese: alle 5.11 del mattino una scossa di magnitudo 4.6 è stata registrata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), con epicentro a due chilometri da Muccia e ipocentro a nove chilometri di profondità. Pieve Torina e Pievebovigliana i Comuni più vicini. Oltre che nelle Marche, la scossa è stata chiaramente avvertita anche in Umbria. I sindaci delle zone coinvolte segnalano «danni notevoli», tra cui il crollo di un campanile del ‘600 in una chiesa di Muccia, ma nessun ferito. A Pieve Torina disposta la chiusura delle scuole. Attualmente sono in corso verifiche sui danni alle poche case rimaste agibili in paese dopo i terremoti del 2016 e del 2017. Per quanto riguarda le Strutture abitative di emergenza (Sae) invece oltre ai danni materiali, la conseguenza più grave è il ripiombare nel terrore di persone già provate dal dramma del terremoto.
Il terremoto infatti, “preannunciato” la scorsa settimana da altri eventi sismici, sebbene di magnitudo inferiore, che lasciavano presagire la continuità dello sciame, è stato avvertito distintamente nelle zone già duramente provate dai sismi dell’agosto e ottobre 2016 e, poi, del gennaio 2017. Secondo i dati dell’Ingv, alla scossa principale ne sono subito seguite due di minore entità – 3.5 alle 5.46 e alle 6.03 -, con successive repliche che rientrano nella sequenza di due anni fa. In due ore, sono state riscontrate oltre 20 scosse con magnitudo superiore a 2; in totale circa trenta eventi sismici di lieve entità (tra lo 0,9 e l’1,9): gli esperti lo definiscono «sciame silente».
Parla di «scossa fortissima» l’arcivescovo di Camerino – San Severino Marco Francesco Giovanni Brugnaro. Il sindaco, riferisce, «a chiuso l’accesso alla zona rossa e la gente è stata invitata ad allontanarsi dalle proprie abitazioni, sia da quelle poche rimaste agibili, sia dalle Sae: stando alle prime notizie, infatti, anche le strutture provvisorie hanno riscontrato danni all’interno». L’elettricità è mancata in diversi punti e presto «saranno attivati i punti di accoglienza per ospitare chi ne ha bisogno». Dal presule però arriva un invito forte a «guardare avanti con coraggio», senza cedere allo sconforto. «Anche se eravamo stati in qualche modo allertati, l’antica paura è tornata velocemente a bussare alle nostre porte, con indiscussa sorpresa. Facciamoci però forti dell’esperienza passata e confidiamo in questa inaspettata ma tempestiva reazione al nuovo evento sismico: la primavera, con il tempo più clemente, possa essere dalla nostra parte. Il Signore non ci abbandonerà».
Intanto in via precauzionale Trenitalia ha sospeso la circolazione lungo la linea ferroviaria Civitanova Marche-Macerata per effettuare i rilievi sulla tenuta della strada ferrata. Quattro, al momento, le famiglie evacuate a Pieve Torina. «Intendo rimanere nella terra in cui sono nata – racconta in lacrime una residente, attualmente ospitata in una delle casette costruite dopo il sisma – ma la paura stamattina è stata davvero tanta. Siamo ormai senza parole e l’unico appello che possiamo rivolgere con tutto il cuore è: dateci un tetto sicuro sotto cui vivere».
In queste ore i sindaci del territorio sono riuniti con il capo del Dipartimento della Protezione civile delle Marche Angelo Borrelli. «Su 920 abitanti, 550 sono sistemati nelle Sae, 120-130 persone alloggiano in case agibili e il resto in sistemazione autonoma o da parenti – spiega il primo cittadino di Muccia Mario Baroni -. Quel che è certo è che stiamo vivendo uno stillicidio continuo che ci sta snervando e che non si ferma: le scosse si ripetono da svariati giorni, anche con un’escalation nell’intensità». Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina, conferma la chiusura delle scuole mentre a Camerino, dichiara il primo cittadino Gianluca Pasqui, «tutto il centro è ancora zona rossa». La sequenza delle scosse comunque, riferisce Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), «rientra nel margine settentrionale della sequenza che si è attivata il 24 agosto 2016». Sequenza per la quale proprio ieri la Commissione europea ha approvato il regime di aiuto italiano da 43,9 milioni di euro per sostenere gli investimenti nelle regioni colpite.
10 aprile 2018