Riapre la cappella del Centro agroalimentare di Roma

Affidata alle Acli provinciali di Roma, sarà “curata” dal circolo di Guidonia-Montecelio. La celebrazione inaugurale con don Francesco Pesce, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale sociale

Dopo dieci anni si torna a celebrare nella cappella Santa Maria Regina della Pace nel Centro agroalimentare di Roma (Area mercatale ortofrutticola Est), a Guidonia. Questa mattina, martedì 27 marzo, don Francesco Pesce, direttore dell’Ufficio per la pastorale sociale della diocesi di Roma, ha celebrato la Messa in occasione delle prossime festività pasquali per i dipendenti di una delle più importanti strutture europee per la commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli e ittici freschi. Affidata dalla diocesi alle Acli provinciali di Roma, la riapertura della cappellina, chiusa perché nessuno se ne era più occupato dopo la morte del vecchio custode, è stata possibile anche grazie alla collaborazione con il circolo Acli di Guidonia-Montecelio che curerà la manutenzione e l’accesso in occasione delle più importanti festività dell’anno liturgico. Durante la mattinata è stato inaugurato anche un punto di ascolto e di esigibilità dei diritti condotto dalle Acli e riservato a tutti coloro che, a diverso titolo, operano nel Centro.

Presenti alla cerimonia Lidia Borzì, presidente delle Acli provinciali di Roma, Valter Giammaria, presidente del consiglio di amministrazione del Car, Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del Car, Marco Stazi, presidente del circolo Acli di Guidonia Montecelio e, poiché molti operatori del Car sono musulmani, in rappresentanza della comunità islamica ha partecipato anche Stefano Nittoli. «Oggi rinnoviamo la nostra fedeltà e il nostro impegno per i lavoratori e la Chiesa – ha affermato Borzì -. In questo luogo vengono commercializzati i frutti della terra e la mente ci riporta all’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco che invita tutti ad avere grande cura della terra. Il nostro impegno per la Chiesa è strutturale e cerchiamo di testimoniarlo quotidianamente attraverso il nostro lavoro».

Borzì ha annunciato che la collaborazione con il Car proseguirà in futuro. Partirà a breve un progetto grazie al quale i frutti invenduti saranno distribuiti ai poveri. «Un progetto sul quale abbiamo scommesso tanto – ha aggiunto Pallottini -.Roma fa da capofila ed è per noi motivo di orgoglio perché vogliamo diventare promotori delle buone pratiche ed essere di esempio per altre strutture e realtà». La celebrazione per don Francesco Pesce ha sigillato una forte unione tra la storia religiosa e quella laica del mondo del lavoro che «non sempre sono andate d’accordo. Ci siamo conosciuti poco e questo non deve più accadere perché siamo tutti alleati e al servizio dell’uomo. In questo luogo si scoprono anche alleanze di religioni e il miracolo di una casa comune lo si può ottenere grazie al lavoro».

La Messa è stata concelebrata da don Michele Caiafa, rettore di Santa Maria dell’Orto, voluta proprio dalla Universitas dei “Fruttaroli” una delle più antiche congregazioni mariane presenti nella Capitale. Il sacerdote ha auspicato che la riapertura della cappellina «apra a nuove prospettive di speranza». Al termine della celebrazione è stato letto un messaggio inviato dal vicario della Diocesi, l’arcivescovo Angelo De Donatis, il quale «ringrazia dell’importante lavoro svolto da questo grande centro di commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli e ittici con il desiderio che esso sia sempre a servizio dell’uomo, in particolare di chi è povero e indifeso».

27 marzo 2018