24 ore per il Signore, anche nelle carceri

Venerdì 9 marzo alle 17 la liturgia penitenziale di apertura con Papa Francesco nella basilica di San Pietro. Coinvolti i penitenziari: a Rebibbia l’adorazione, la catechesi e la Via Crucis

Momenti di preghiera e Via Crucis nelle carceri, chiese aperte per celebrare il sacramento della riconciliazione. Si svolgerà venerdì 9 e sabato 10 marzo la 24 ore per il Signore sul tema “Presso di te è il perdono”. Appuntamento centrale dell’iniziativa, organizzata dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, sarà, venerdì alle 17, la celebrazione penitenziale presieduta da Papa Francesco nella basilica di San Pietro. Novità di quest’anno, l’adesione dei cappellani degli istituti penitenziari, che organizzeranno con i detenuti meditazioni e accompagnamento alla preghiera. Nelle chiese in tutto il mondo, invece, si celebreranno l’adorazione eucaristica e le confessioni. Alcune parrocchie resteranno aperte anche di notte, altre prolungheranno gli orari consueti. Nella diocesi di Roma, in moltissime parteciperanno.

don Roberto Guernieri
don Roberto Guernieri

Nella sezione femminile del carcere di Rebibbia, venerdì pomeriggio, il gruppo che ogni settimana si ritrova per la catechesi prolungherà la preghiera con una meditazione sul brano evangelico dell’adultera. Seguirà un’adorazione animata. «Le donne vanno aiutate, suggeriremo un modo per dialogare con Dio», spiega don Sandro Spriano, cappellano del penitenziario. «Quando le iniziative sono sporadiche non danno molto frutto. In carcere c’è bisogno di continuità». Così il sacerdote annuncia che «dopo questo momento della 24 ore per il Signore, proporremo una volta al mese l’adorazione eucaristica». Sono tra 70 e 100 le donne attese. Nella sezione maschile del nuovo complesso di Rebibbia, sempre venerdì, nella cappella di un reparto sarà celebrata con i detenuti la Via Crucis; in quella dell’altro invece si svolgerà una catechesi. In programma per sabato le Messe e il corso di lettura della Parola di Dio, «perché non sia letta come un giornale», spiega il cappellano don Roberto Guernieri. «Quest’iniziativa è importante per qualificare la vita spirituale dei detenuti. È un’occasione per trovare motivazioni e impegnarsi in una vita nuova con il Signore».

Una tra le chiese che aderiranno alla 24 ore per il Signore è la basilica di Santa Maria in Trastevere. Da venerdì pomeriggio cominceranno le confessioni. Prima e dopo la preghiera tradizionale della Comunità di Sant’Egidio, alle 20.30, saranno letti alcuni brani della Scrittura, fino a mezzanotte. Verranno proposti anche brevi commenti, oltre all’adorazione eucaristica. Sabato si continuerà con le confessioni. «Aderiamo perché c’è una grande sete di riconciliazione – spiega il parroco, monsignor Marco Gnavi – e quest’iniziativa può aiutare a percepire l’offerta di misericordia. Santa Maria in Trastevere è una basilica che assume l’aspetto di un santuario moderno. Si trova in un punto strategico per i giovani che nel fine settimana si radunano qui – aggiunge -. E poi lo è anche per la città che attraversa Trastevere giungendo dalla periferia. Tante persone si avvicinano e cominciano un percorso di fede. La basilica vuole essere una porta aperta sulla piazza e sulla vita».

7 marzo 2018