Sinodo, inviati alle parrocchie Lineamenta e questionario

Una lettera del vicegerente Filippo Iannone invita le comunità romane a inviare entro il 5 febbraio le risposte alle domande inviate insieme al testo conclusivo dell’assemblea sinodale straordinaria

Il Sinodo della famiglia, anche a Roma, passa alla seconda fase. Protagoniste le parrocchie, chiamate a riflettere sul testo dei Lineamenta dell’assemblea sinodale straordinaria dello scorso ottobre e sulle domande dell’allegato questionario. L’invito è contenuto nella lettera del vicegerente Filippo Iannone, che invia alle comunità parrocchiali della diocesi il testo finale del Sinodo 2014 sottolineando che «al testo è stata aggiunta una serie di domande al fine di ottenere l’apporto delle Chiese particolari per la preparazione dell’Instrumentum laboris della XIV assemblea generale ordinaria in programma dal 4 al 25 ottobre 2015». Temi che interpellano tutti i cristiani in ogni parte del mondo, come in occasione dell’assemblea straordinaria di tre mesi fa. L’arcivescovo Iannone esorta a fare del questionario «argomento di riflessione e di confronto con il Consiglio pastorale parrocchiale e con gli operatori pastorali, soprattutto con quelli impegnati nella pastorale familiare». Un impegno da concretizzare in tempo breve, visto che la diocesi di Roma dovrà trasmettere alla Cei la sintesi dei contributi proposti dalle comunità parrocchiali entro l’inizio del mese di marzo: da qui la richiesta ai parroci di far pervenire i frutti della riflessione al Vicariato entro il prossimo 5 febbraio (all’indirizzo segreteria_vicegerente@vicariatusurbis.org).

I risultati della consultazione mondiale, infatti,dovranno essere inviati alla Segreteria generale del Sinodo dei vescovi entro il 15 aprile, così da poter essere studiati e valorizzati nella preparazione dell’Instrumentum laboris che dovrà essere pubblicato prima dell’estate. Va detto che i Lineamenta per l’assemblea ordinaria del prossimo ottobre – indetta da Papa Francesco sul tema «La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo» – rappresentano il primo documento per questo appuntamento e sono costituiti essenzialmente dalla Relatio Synodi, testo conclusivo dell’assise dell’ottobre scorso. Tuttavia, spiega la Segreteria del Sinodo, «per facilitare la recezione del documento sinodale e l’approfondimento dei temi in esso trattati, la Relatio viene accompagnata da una serie di domande, che aiuteranno a continuare il cammino sinodale già iniziato». Il documento – il cui testo integrale è consultabile sul sito del Vaticano – è stato inviato alle Conferenze episcopali, ai Sinodi delle Chiese orientali cattoliche sui iuris, all’Unione dei superiori religiosi e ai dicasteri della Curia Romana, proprio per attuare il più ampio coinvolgimento possibile sui temi al centro dell’attenzione, secondo l’orientamento e lo spirito del processo sinodale. L’obiettivo è di sollecitare la riflessione non solo delle varie componenti delle Chiese particolari, ma anche di «istituzioni accademiche, organizzazioni, aggregazioni laicali e altre istanze ecclesiali». Un tempo da accompagnare con la preghiera, soprattutto con quella composta da Francesco appositamente per il Sinodo sulla famiglia.

Il testo della Relatio è articolato in tre parti: la prima (L’ascolto) indica il contesto e le sfide che deve affrontare la famiglia; la seconda (Lo sguardo su Cristo) presenta «Il Vangelo della famiglia»; la terza (Il confronto) individua le prospettive pastorali. Seguono le 46 domande del questionario, con l’invito a «lasciarsi guidare dalla svolta pastorale che il Sinodo straordinario ha iniziato a delineare, radicandosi nel Vaticano II e nel magistero di Papa Francesco». Si spazia tra gli ambiti più diversi, dai percorsi di preparazione al matrimonio all’accompagnamento dei primi anni di vita matrimoniale, fino alle famiglie «ferite» (separati, divorziati non risposati, divorziati risposati, famiglie monoparentali), oggetto di particolare attenzione nel dibattito sinodale, e a quelle fragili. Tra gli ambiti affrontati, la formazione dei sacerdoti e degli altri operatori pastorali, il linguaggio nella comunicazione pastorale, il ruolo delle associazioni familiari, la collaborazione con le istituzioni sociali e politiche; e ancora, l’attenzione pastorale verso le persone con tendenza omosessuale, la trasmissione della vita e il problema della denatalità, la sfida dell’educazione e il ruolo della famiglia nell’evangelizzazione.

12 gennaio 2015