Zingaretti confermato presidente della Regione Lazio

Primo governatore uscente a essere rieletto alla Pisana. «Vittoria importante: garantisce la giusta continuità. Una nuova e importante fase per rigenerare il centrosinistra». Il consenso maggiore dalla Capitale

Nicola Zingaretti riconfermato presidente della Regione Lazio. Al momento mancano i dati di poche sezioni ma il presidente ha ottenuto 1.012.094 voti pari al 33,08% delle preferenze. Primo governatore uscente ad essere rieletto alla Pisana, è stato lui stesso ad annunciare la vittoria nella tarda serata di ieri, lunedì 5 marzo, dal Comitato elettorale allestito nel Tempio di Adriano a Piazza di Pietra senza celare la soddisfazione per «la bellissima rimonta». Parla subito di una rigenerazione del centrosinistra e di vittoria importante perché garantisce la «giusta continuità».

Il candidato del centrodestra, Stefano Parisi ha ottenuto, fino ad ora 957.320 preferenze (31,29%) mentre Roberta Lombardi del Movimento 5 Stelle 828.680 voti (27,08%). A Sergio Pirozzi, a capo della lista civica Nathan, 150.848 voti (4,93%). Nella “sua” Amatrice ottiene un plebiscito con il 53,12% delle preferenze.

All’indomani delle elezioni politiche il Lazio è l’unica regione a premiare il centrosinistra, che alle urne ha perso roccaforti come l’Emilia Romagna, sancendo la vittoria di Zingaretti il quale spiega che «la differenza elettorale tra il voto politico e quello delle regionali oscilla in forbice tra i 250 e i 300mila voti». Il consenso maggiore al presidente arriva dalla Capitale dove fino a questo momento ha conseguito 545.250 voti (37,44%), 140.681 voti in più rispetto a Parisi che ha prevalso nei collegi di Viterbo, Latina e Frosinone mentre Rieti assegna la vittoria al centrosinistra.

Nei 378 Comuni del Lazio alle elezioni regionali ha votato il 66,46% degli aventi diritto e, secondo quanto riporta il sito del ministero degli Interni, vi è un calo rispetto alle elezioni regionali del 2013, quando però si votava in due giorni e si era recato alle urne il 71,95% degli elettori. A Roma, come riporta il sito internet del Campidoglio, per le Regionali ha votato il 63,50% vale a dire 1.497.928 cittadini su 2.358.890 aventi diritto.

Accolto da numerosi sostenitori al grido “Nicola, Nicola”, da piazza di Pietra Zingaretti ha annunciato che «ora si apre una fase al servizio del Lazio per ricostruire la speranza che si oppone all’odio, alla divisione, all’egoismo, al capro espiatorio, al cavalcare le paure dei cittadini – ha aggiunto -. Una nuova e importante fase per rigenerare il centrosinistra». Per Zingaretti il risultato delle elezioni regionali è in «totale controtendenza» perché gli stessi seggi hanno determinato «la più devastante sconfitta per le forze del centrosinistra della storia della Repubblica» e questo «distrugge la lettura per cui alle elezioni vincono i partiti che sono all’opposizione. Noi abbiamo vinto e governavamo».

Sostenuto da un’ampia coalizione, il governatore mette in risalto che «sinistra significa per tutti ricostruire un’anima, un progetto, una visione, una cultura politica, una identità per chi si sente da questa parte del campo. Abbiamo costruito una bella, larga, plurale, ricca alleanza e dimostrato che quando prevalgono valori si può fare, si può vincere e vincere bene. L’Italia sta vivendo un momento difficile della sua vita democratica ma noi ci saremo difendendo la costituzione forti delle nostre idee e valori a testa alta».

In tarda serata Stefano Parisi, che all’inizio dello scrutinio sembrava essere in testa, nonostante la sconfitta parla di «grande risultato» e fa sapere che non appoggerà il presidente rieletto. «Zingaretti ora deve trovare sostegno in consiglio regionale – ha dichiarato – ma non certo da parte nostra. Trovi la sua maggioranza nella sua coalizione. In Aula saremo da sprone affinché si cambi. Non condividiamo nulla del programma di Zingaretti che ora deve assumersi le responsabilità». Il candidato del centro destra augura al presidente bis di governare «bene e non come ha fatto in questi anni. La nostra Regione – ha concluso – merita di essere governata in modo più dignitoso».

Per Pirozzi quello ottenuto «è un risultato straordinario, perché per la prima volta nella storia di un voto regionale in Italia una lista civica ha raggiunto circa il 5%». Asserendo che «in consiglio regionale non appoggerò nessuno» ribatte subito a Parisi, secondo il quale con la sua scissione non ha avuto senso di responsabilità. «Si facessero una domanda e si dessero una risposta – dichiara Pirozzi commentando i dati ancora parziali -: sono i suoi che non lo hanno votato».

6 marzo 2018