De Donatis ai ciellini: «Fatevi poveri per donare ciò che avete ricevuto»

Ai Santi XII Apostoli la Messa in occasione del 13mo anniversario della morte di don Luigi Giussani e il 36mo dal riconoscimento del movimento come associazione laicale di diritto pontificio

Essere coerenti con l’eredità spirituale ricevuta da don Luigi Giussani e fedeli a Dio. Questo l’invito rivolto al movimento Comunione e Liberazione da monsignor Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, nel corso della concelebrazione da lui presieduta il primo marzo, nella basilica dei Santi XII Apostoli in occasione del 13mo anniversario dalla morte del sacerdote che diede vita a Cl e il 36mo dal riconoscimento del movimento quale associazione laicale di diritto pontificio.

«La Chiesa di Roma – ha detto – si aspetta
tanto dai figli di don Giussani; fatevi poveri di tutto per donare – nel dialogo e nell’incontro – ciò che da lui, fedele servitore del Vangelo, avete ricevuto: il suo insegnamento non si riduca a intellettualismo». Comunione e Liberazione è una proposta di educazione alla fede cristiana che non finisce ad una certa età, ma continua sempre, perché costantemente si rinnova e si approfondisce. Nato a Milano nel 1954, il movimento è oggi diffuso in novanta Paesi. Evidenziando «la statura morale e di fede» del presbitero e teologo di Desio «che rispose all’urto del ’68 con il Vangelo», De Donatis ha auspicato che come «egli divenne padre di molti», così «anche voi siate braccia e mani di una Chiesa in uscita». Per rendere viva la sua eredità e «rimanere nel suo solco – ha detto ancora il presule -, è necessario testimoniare l’incontro con un annuncio e una presenza carica di messaggio, ossia quella di Gesù».

Guardando poi alla Parola del giorno,
De Donatis ha sottolineato il divario sussistente tra il ricco epulone e il misero Lazzaro riconoscendo nel primo «il simbolo dell’uomo che organizza la propria vita indipendentemente da Dio, mettendosi al riparo da ogni sofferenza con i beni materiali»: il contrario dell’avere fiducia nel Padre «perché una delle condizioni per essere fedeli a Dio è farsi solidali con coloro che si trovano nel bisogno e fare comunione con i poveri». Alla luce di questo, il vicario ha chiesto ai ciellini che gremivano la basilica «di continuare a condividere le difficoltà, le fragilità e le speranze di tanti uomini e donne che vivono nella necessità a Roma»; soprattutto, ha esortato «ad accompagnare i giovani in una società che rende facilmente schiavi dell’egoismo e in questo momento della storia in cui le povertà sono anche spirituali, non solo materiali».

Ha ribadito l’importanza e la centralità della «passione educativa di Comunione e Liberazione» don Eugenio Nembrini, assistente della comunità Cl di Roma e del Lazio che, al termine della celebrazione, ha ringraziato De Donatis: «Specialmente in vista del Sinodo dei giovani, noi ci siamo e vogliamo essere uno strumento a servizio della Chiesa». Il sacerdote ha anche fatto dono al vicario della nuova edizione del libro di don Giussani “Realtà e giovinezza. La sfida” che – edito per la prima volta nel 1995, oggi arricchito dalla prefazione di don Julian Carron, successore di Giussani – ripropone dialoghi con i giovani e interventi su di essi svolti tra il 1955 e il 1994. A margine della Messa, Roberto Fontolan, responsabile del Centro internazionale di Cl, ha sottolineato come «questi anniversari ci riportano al cuore della nostra missione: l’incontro della dimensione cristiana in questo mondo».

 

2 marzo 2018