Un intervento breve, pronunciato a braccio questa mattina, 28 febbraio, nel corso dei saluti nelle varie lingue che concludono, come di consueto, l’udienza generale del mercoledì. Papa Francesco, rivolgendosi alle persone di lingua araba, ha ricordato in particolare quelle provenienti dalla Siria, dalla Terra Santa e dal Medio Oriente. «Terra martoriata, questa», ha proseguito a braccio. Quindi l’esortazione: «Dobbiamo pregare per questi fratelli che stanno in guerra e per i cristiani perseguitati. Vogliono cacciarli via da quella terra. Preghiamo per questi nostri fratelli e sorelle».

Parole, quelle di Francesco, che arrivano dopo l’appello per la pace in Siria pronunciato domenica 25 febbraio all’Angelus. «In questi giorni – aveva detto – il mio pensiero è spesso rivolto all’amata e martoriata Siria, dove la guerra si è intensificata, specialmente nel Ghouta orientale. Questo mese di febbraio è stato uno dei più violenti in sette anni di conflitto: centinaia, migliaia di vittime civili, bambini, donne, anziani; sono stati colpiti gli ospedali; la gente non può procurarsi da mangiare». Tutto questo, continuava il pontefice, «è disumano. Non si può combattere il male con altro male. E la guerra è un male. Pertanto rivolgo il mio appello accorato perché cessi subito la violenza, sia dato accesso agli aiuti umanitari – cibo e medicine – e siano evacuati i feriti e i malati. Preghiamo insieme Dio che questo avvenga immediatamente».

28 febbraio 2018