Contro gli sprechi arriva “Il cibo che serve”

L’iniziativa promossa dalle Acli di Roma per recuperare e ridistribuire pane e cibi freschi di prossima scadenza, mettendo in rete realtà produttive che hanno eccedenze da donare e realtà solidali

Nasce con l’obiettivo di recuperare i generi alimentari freschi in eccedenza il progetto “Il cibo che serve”, presentato ieri, 5 febbraio, nella V Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, dalle Acli provinciali di Roma. Il meccanismo è semplice: recuperare e ridistribuire pane e cibi freschi commestibili di prossima scadenza, grazie al potenziamento di una rete solidale organizzata e “facilitata” dalle Acli di Roma, tra municipi, realtà produttive – come panificatori, servizi di ristorazione, negozi al dettaglio, mercati e grande distribuzione – e realtà solidali, dagli enti del terzo settore alle mense, alle parrocchie. A potenziare questa catena, il progetto, finanziato dalla Regione Lazio, prevede anche la creazione di un’app, “Romacheserve”, nella quale sarà possibile facilitare l’incontro tra realtà produttive che hanno eccedenze alimentari da donare e realtà solidali che necessitano di riceverle.  Ancora, “Il cibo che serve”, che avrà la durata di un anno, prevede anche azioni specifiche di educazione e sensibilizzazione sul tema del recupero.

«Attraverso questo progetto – dichiara la presidente delle Acli provinciali di Roma Lidia Borzì – prosegue il nostro impegno al fianco degli ultimi, attraverso un modello di azione sociale incentrato sull’inclusione attiva che non si ferma all’assistenza nell’emergenza ma che ci consente di prendere in carico la persona a tutto tondo al fine di inserirla in una rete di protezione sociale più articolata, capace di favorire l’esigibilità dei diritti, promuovere politiche attive, offrire momenti di aggregazione, incontro e integrazione e agire da pungolo alle Istituzioni». L’iniziativa infatti si presenta come una sorta di “evoluzione” del progetto “Il pane a chi serve 2.0”, mettendo a sistema la raccolta e la ridistribuzione dei “freschi”,  incrementando il numero di persone raggiunte fino a toccare le 3mila al giorno. Anche grazie al furgone refrigerato che verrà acquistato con i fondi stanziati dalla Regione.

Anche per “Il cibo che serve”, continua Borzì, «realizzeremo 6 presidi sociali dedicati alla
ridistribuzione diretta del pane e degli alimenti freschi in scadenza ma al contempo luoghi che consentano la presa in carico delle persone in stato di bisogno attraverso percorsi personalizzati che possano prevenire, sostenere le situazioni di disagio e aiutare a uscirne». Con il progetto inoltre «verranno utilizzate attrezzature e approntati processi e strumenti che consentiranno la prosecuzione del progetto anche oltre il periodo di finanziamento».

«Come professionisti della salute siamo orgogliosi di partecipare a questo progetto in favore dei soggetti in difficoltà che fanno parte della comunità in cui abitiamo e lavoriamo», è il commento di Giampiero Malagnino, vice presidente vicario della fondazione Enpam, che ha ospitato nella sua “Piazza della Salute” la presentazione della nuova iniziativa di solidarietà. «Frutta e verdura sono più che mai necessarie per la prevenzione della salute negli adulti e fondamentali per una crescita equilibrata nei più giovani. Un’alimentazione povera di cibi freschi – osserva – è concausa di alcune delle più diffuse patologie, eppure i dati ci dicono che sprechiamo maggiormente proprio quei cibi che ci aiutano a mantenerci sani. Anche per questo l’iniziativa assume un indiscutibile valore educativo».

Sostegno al progetto delle Acli anche da parte di Italmercati, presente alla conferenza stampa di presentazione con il presidente Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del Centro agroalimentare di Roma. «La nostra presenza – spiega – è per ribadire il nostro appoggio a un progetto che è in linea con un’iniziativa nazionale che ci vede protagonisti nella limitazione degli sprechi e nell’impiego delle eccedenze alimentari».

6 febbraio 2018