In Cile Francesco incontra i familiari delle vittime della dittatura

Alla Casa de retiros del Santuario di Nuestra Señora de Lourdes erano presenti 10 malati e due familiari delle vittime della repressione degli anni Settanta, che gli hanno consegnato una lettera

«Questa terra, abbracciata dal deserto più arido del mondo, sa vestirsi a festa». È il saluto del Papa al nord del Cile, ultima tappa della sua visita nel Paese. Nell’omelia della Messa al Campus Lobito, un’ampia spianata di 20 ettari situata sul mare a 20 chilometri a sud di Iquique, Francesco ha elogiato i «cari fratelli del nord cileno» per come sanno «vivere la fede e la vita in un clima di festa. Vengo come pellegrino a celebrare con voi questo modo bello di vivere la fede», le sue parole: «Le vostre feste patronali, i vostri balli religiosi – che si prolungano per una settimana –, la vostra musica, i vostri vestiti fanno di questa zona un santuario di pietà popolare. Perché non è una festa che rimane chiusa all’interno del tempio, ma riesce a rivestire a festa tutto il villaggio», proprio come ha fatto Maria nell’episodio delle nozze di Cana, al centro del Vangelo di oggi.

«Voi sapete celebrare – l’omaggio del Papa
– cantando e danzando la paternità, la provvidenza, la presenza amorosa e costante; genera atteggiamenti interiori raramente osservati altrove al medesimo grado: pazienza, senso della croce nella vita quotidiana, distacco, apertura agli altri, devozione». Dopo essersi congedato dalla nunziatura apostolica di Santiago, Francesco è decollato verso Iquique, dopo aver salutato individualmente 20 persone del Comitato organizzatore. Al suo arrivo all’aeroporto internazionale “Diego Aracena” di Iquique, il Papa è stato accolto da monsignor Guillermo Patricio Vera Soto, vescovo della città, dal presidente della Regione e dal sindaco. Poi il trasferimento in auto al Campus Lobito, dove dopo un giro in papamobile tra i fedeli, ha presieduto la Messa per l’integrazione dei popoli in onore di “Nuestra Señora del Carmen”, madre e regina del Cile.

«Maria è la Virgen de la Tirana; la Virgen Ayquina a Calama; la Virgen de las Peñas ad Arica, che passa per tutti i nostri problemi familiari – ha detto il Papa -, quelli che sembrano soffocarci il cuore, per accostarsi all’orecchio di Gesù e dirgli: vedi, “non hanno vino”». È il ritratto della Madonna, così come emerge dall’episodio delle nozze di Cana, fatto dal Papa, che durante l’omelia della messa a Campus Lobito ha parlato di Maria che «va per i nostri villaggi, per le vie, le piazze, le case, gli ospedali» a cercare il vino, per non rovinare la gioia della festa. «E poi non rimane zitta, si avvicina agli inservienti della festa e dice loro: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”», ha fatto notare Francesco sulla scorta del Vangelo di Giovanni.

«Maria, donna di poche parole, ma molto
concrete, si avvicina anche ad ognuno di noi per dirci solamente: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”», ha commentato il Papa: «E in questo modo si apre la strada al primo miracolo di Gesù: far sentire ai suoi amici che anch’essi partecipano al miracolo». Perché Cristo «è venuto in questo mondo non per fare la sua opera da solo, ma con noi, con tutti noi, per essere il capo di un grande corpo le cui cellule vive, libere e attive, siamo noi», ha fatto notare Francesco, secondo il quale a Cana «il miracolo comincia quando gli inservienti avvicinano le anfore dell’acqua che erano destinate alla purificazione. Così anche ognuno di noi può cominciare il miracolo, di più, ognuno di noi è invitato a partecipare al miracolo per gli altri».

Intorno alle 13.30 ora locale (le 17.30 a Roma), il Papa è arrivato alla Casa de retiros del Santuario di Nuestra Señora de Lourdes, accanto all’omonima Grotta sulla quale è stato costruito il Santuario situato nel quartiere peninsulare di Cavancha di Iquique. Francesco è stato accolto dal rettore e da due sacerdoti della casa affidata ai padri Oblati e ha fatto il suo ingresso nella chiesa, dove ha offerto un omaggio floreale che gli è stato porto da tre bambini. Nella chiesa erano presenti 10 malati e due familiari delle vittime della repressione degli anni Settanta, che gli hanno consegnato una lettera. Alle 16.45 la cerimonia di congedo dal Cile, da cui alle 17.05 (21.05) l’aereo papale è partito da Iquique alla volta di Lima, per la seconda parte del 22mo viaggio apostolico internazionale di Francesco in Perù, dove si tratterrà altri tre giorni.

 

19 gennaio 2018