De Donatis: la comunicazione, strumento di comunione se mira «al bene e alla verità»

Il vicario del Papa per la diocesi di Roma ha celebrato nella sede Rai di viale Mazzini la Messa in preparazione al Natale. Presenti la presidente Monica Maggioni e il direttore generale Mario Orfeo

L’informazione è «uno strumento importantissimo» perché la comunicazione «genera comunione quando mira al bene e alla verità dei fatti». Ma questo grande servizio può anche originare «confusione quando alla base non c’è una intenzione retta». A margine della Messa celebrata ieri mattina, 18 dicembre, nella sede della direzione generale della Rai in viale Mazzini, il vicario del Papa per la diocesi di Roma monsignor Angelo De Donatis si è soffermato sul ruolo che ricopre l’informazione nella società odierna.

Oltre a numerosi dipendenti della società del servizio pubblico erano presenti alla celebrazione in preparazione del Natale la presidente Monica Maggionie e il direttore generale Mario Orfeo. Concelebranti don Walter Insero, cappellano delle sedi Rai di via Asiago, viale Mazzini e via Teulada, e monsignor Antonio Interguglielmi, cappellano dei centri di Saxa Rubra, Nomentano e via Salaria.

Nell’omelia il vicario ha confrontato la confusione nata in Giuseppe alla notizia della gravidanza della sua promessa sposa, la Vergine Maria, con quella che scaturisce in ogni uomo quando è costretto ad affrontare avvenimenti imprevisti o addirittura incomprensibili. «Ci sono momenti nella vita in cui determinati eventi richiedono delle scelte senza poter ricorrere a schemi o procedure collaudate», ha affermato De Donatis. È proprio in questi frangenti che ognuno deve compiere «coraggiosi passi di libertà» perché «evitare il male» non è sufficiente: occorre «il giusto discernimento per scegliere il bene, anche se si tratta di morire a noi stessi». Rinunciare alle proprie aspettative, ai propri progetti significa «creare lo spazio di umanità necessario per poter riconoscere, accogliere e custodire il dono di Dio».

Il vicario ha terminato leggendo una preghiera composta da don Andrea Santoro, il parroco romano fidei donum ucciso a Trebisonda, in Turchia, il 5 febbraio 2006, in un momento difficile della sua vita. Il testo, contenuto nel “Diario di Terra Santa”, è stato scritto nel 1980, dieci anni dopo la sua ordinazione sacerdotale, e in esso don Andrea racconta come sia arrivato a mettere da parte i suoi progetti per fare spazio a Dio. Monsignor De Donatis ha quindi augurato ad ognuno dei presenti di essere sempre in grado nei momenti difficili di «mettere da parte l’orgoglio e congedare la propria volontà» per far spazio a quella del Signore.

19 dicembre 2017