Tutela minori, accordo tra Save the Children e Garante infanzia

Il protocollo d’intesa prevede la realizzazione di iniziative congiunte a tutela dei diritti dei bambini nel nostro Paese, dalla promozione della figura dei tutori volontari al contrasto alla povertà minorile ed educativa

Save the Children e l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano annunciano la firma di un protocollo d’intesa che prevede la realizzazione di iniziative congiunte a tutela dei diritti dei bambini nel nostro Paese, dalla promozione della figura dei tutori volontari dei minori stranieri non accompagnati al contrasto alla povertà minorile ed educativa, dalla prevenzione di abusi e maltrattamenti nei confronti dei bambini ad azioni volte a favorire la loro partecipazione e ascolto nelle scelte che li riguardano direttamente.

Un accordo che nasce in un quadro preoccupante della situazione dei minori in Italia. Si stima, infatti, che un bambino su otto viva in condizioni di povertà assoluta e che oltre il 22% dei minori (più di uno su cinque) sia in povertà relativa, condizione che ha effetti devastanti sulle loro opportunità educative e sul loro stesso futuro. Sei ragazzi su dieci tra i 6 e i 17 anni, infatti, nel nostro Paese non possono svolgere attività culturali, come andare al museo, leggere libri o fare sport in modo continuativo. Disagio, marginalità ed esclusione sociale che riguardano anche le migliaia di minori stranieri che giungono nel nostro Paese soli, senza alcun adulto di riferimento al loro fianco, e che dopo aver affrontato viaggi lunghi e pericolosi nei quali hanno messo a repentaglio la loro stessa vita si ritrovano ulteriormente esposti al rischio di subire abusi e sfruttamento. Circa 15.550 i minori stranieri non accompagnati sbarcati sulle nostre coste da gennaio 2017 al 1 dicembre scorso, mentre sono 18.479 quelli censiti dal sistema di accoglienza italiano.

«C’e’ ancora molto da fare, nel nostro Paese, per garantire ai bambini e ai ragazzi più  vulnerabili, che vivono una grave condizione di svantaggio socio-economico, educativo e culturale, la protezione e la tutela di cui hanno bisogno e alla quale hanno diritto – ha dichiarato Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children -. Siamo pertanto molto felici di sancire questa preziosa collaborazione con l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, che ci permetterà di mettere in campo uno sforzo ancora più  grande per garantire ai minori misure decisive per il loro futuro».

«L’Italia si è storicamente distinta come Paese all’avanguardia nella affermazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza – ha sottolineato Albano -. In questo momento, tuttavia, il diritto all’uguaglianza, che si riteneva acquisito per l’affermarsi di una società sempre più aperta e inclusiva, torna ad essere drammaticamente attuale. Accoglienza adeguata, tutela da parte di adulti responsabili, educazione, istruzione, salute, opportunità formative. Strumenti che abbiamo il dovere di assicurare a tutti i bambini e i ragazzi presenti nel nostro Paese per garantire loro il presente prima ancora che il futuro, in linea con la nostra tradizione di Paese faro sul fronte dei diritti».

Già all’indomani dell’approvazione, lo scorso marzo, della legge per la protezione e la tutela dei minori stranieri non accompagnati – di cui Save the Children si è fatta promotrice, assieme alle principali organizzazioni impegnate nella tutela dei diritti dei minori e dei migranti – Save the Children e l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza hanno avviato una collaborazione per favorire la diffusione, in Italia, della figura del tutore volontario, una delle principali novità contenute nel provvedimento.

Nell’ambito del nuovo protocollo d’intesa, l’organizzazione continuerà a collaborare ai corsi di formazione per aspiranti tutori volontari organizzati dall’Autorità, focalizzandosi, in particolare, sull’elaborazione di un Codice di condotta volto a gestire la relazione dei tutori con il minore e a segnalare e prevenire eventuali rischi di abuso e maltrattamento nei suoi confronti. A otto mesi dall’approvazione della legge, più di 2.700 privati cittadini si sono già  candidati a offrire tutela a bambini e ragazzi stranieri non accompagnati e a sostenerli così nel percorso d’integrazione nel nostro Paese, dall’iscrizione a scuola o al sistema sanitario sino all’orientamento nelle scelte quotidiane. L’accordo prevede anche campagne di sensibilizzazione sull’accesso dei minori e delle loro famiglie alle misure di contrasto alla povertà previste dalla legislazione, come il reddito di inclusione, e la promozione di iniziative che favoriscono la partecipazione attiva e l’ascolto dei minori alle procedure giudiziarie e amministrative in cui sono coinvolti.

15 dicembre 2017