Dalla Siria, suor Annie: «I bambini hanno bisogno di tranquillità»

La religiosa consegna il suo appello alla fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre. «I combattimenti sono finiti. Ora è in atto la battaglia per tornare alla vita». La campagna di solidarietà del Natale 2017

Suor Annie Demerjian, dell’ordine delle Sorelle di Gesù e Maria, ha vissuto gli anni della guerra in Siria tra la popolazione, cercando, con le sue consorelle, di fare fronte a qualsiasi necessità. Ora che il conflitto è finito, alla fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre, che l’ha sostenuta nel suo impegno, racconta un futuro difficile da immaginare. «Aiutate i bambini siriani a scoprire cosa significa avere un’infanzia – è il suo appello -. Dopo anni di giochi scanditi dalle bombe, hanno più che mai bisogno di tranquillità».

Parla da Aleppo, suor Annie. «I combattimenti sono finiti ma ora è in atto una nuova battaglia:  quella per sopravvivere, per tornare alla vita», afferma. Le condizioni economiche e sociali restano drammatiche ma la città sembra avere ritrovato un po’ di pace, soprattutto per i bambini. «Alcuni di loro – racconta la religiosa – passavano il tempo dilettandosi con il macabro gioco di identificare un missile, una bomba o una raffica di proiettili, semplicemente ascoltando i suoni dell’orrore in atto a pochi metri da loro. Ora conosceranno la gioia di giocare spensierati all’aperto», è il suo auspicio.

Proprio ai bambini è dedicata in modo particolare la campagna di Natale 2017 di Acs. «Oltre al supporto al progetto “Goccia di latte”, che offre ogni mese latte in polvere a 2.850 piccoli, la fondazione – si legge in una nota – propone ai propri benefattori di contribuire alla ricostruzione dell’asilo gestito dalle suore di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, che nel quartiere di Azizieh di Aleppo offrirà nuovamente un luogo dove giocare a 50 piccoli alunni». Direttamente ai benefattori di Acs si rivolge anche suor Annie: «Ogni casa della Siria ha una sua storia ed una sua ferita – rileva -. Ma durante la guerra il vostro aiuto e le vostra vicinanza  ci hanno dimostrato che voi siete veramente nostri fratelli e sorelle. Grazie di cuore per quanto avete fatto e quanto continuerete a fare per noi».

12 dicembre 2017