Il sì dell’Aris all’aumento della tassazione sulle sigarette
Lettera aperta al Parlamento italiano firmata dal presidente padre Virginio Bebber: «La tassa di scopo garantirà introito per il Sistema sanitario nazionale da destinare a farmaci anticancro»
Dall’Associazione religiosa istituti sociosanitari (Aris) arriva pieno appoggio «all’iniziativa assunta dalla presidente della Commissione Igiene e sanità Emilia Grazia De Biasi, sottoscritta all’unanimità dall’intera Commissione Sanità del Senato, nel presentare un emendamento alla legge di bilancio in discussione in questi giorni, che propone di aumentare la tassazione sulle sigarette per una cifra complessiva pari a 600 milioni di euro». La cifra, sarebbe destinata ai farmaci anticancro innovativi e alle cure palliative, «permettendo tra l’altro di adeguare il fabbisogno standard della sanità pubblica per il 2018 all’erogazione dei Lea ed alla incidenza dei costi contrattuali».
In una lettera aperta indirizzata al Parlamento italiano il presidente Aris padre Virginio Bebber sottolinea il peso del progressivo definanziamento della sanità pubblica sulle 230 strutture aderenti all’Aris e ricorda il tentativo del ministro Lorenzin di aumentare le tasse sulle sigarette, bocciato dall’allora premier Renzi perché «misura impopolare. Le ragioni delle multinazionali del tabacco – commenta Bebber – prevalgono sugli interessi che riguardano la tutela della salute e i corretti stili di vita, in particolare per la fascia di età giovanile». In ogni caso, conclude, la tassa di scopo «non potrà ridurre in modo significativo il consumo di tabacco ma certamente, se approvata, avrà il merito di garantire un introito da destinare al Servizio sanitario nazionale, stimato in circa 700 milioni, per sostenere la spesa per farmaci innovativi oncologici. Anche in considerazione del fatto che per il 2018 il Fondo sanitario nazionale subirà una riduzione rispetto all’atteso di circa 604 milioni per far fronte al contributo dovuto dalle Regioni a statuto speciale».
15 novembre 2017